Europa

Stop ai pesticidi

Joos Mind, Getty Images

Il 22 giugno la Commissione europea ha presentato la sua proposta di regolamento sui pesticidi chimici, che prevede di ridurne l’uso del 50 per cento entro il 2030. Diversi stati europei si erano espressi contro l’introduzione di obiettivi vincolanti, sostenendo che avrebbero ridotto la produzione agricola in un momento in cui la guerra in Ucraina mette a rischio la sicurezza alimentare del continente. Il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans ha però spiegato a EUobserver che le conseguenze ambientali dell’abuso di pesticidi rischiano di provocare una crisi alimentare ancora più grave.

La fine di un ciclo

Il Partito popolare ha vinto le elezioni regionali in Andalusia con il 43 per cento dei voti, ottenendo la maggioranza assoluta dei seggi. Secondo **El Mundo ** la sconfitta dei socialisti nella comunità autonoma più popolosa della Spagna, per decenni in mano alla sinistra, segna la fine del ciclo politico del premier Pedro Sánchez, che dovrà affrontare le elezioni nel 2023.

Tornano gli scandali

Uno scandalo di corruzione sta facendo tremare il governo di coalizione ceco, liberale ed europeista, in carica dal dicembre 2021. Petr Hlubuček, del movimento Sindaci e indipendenti (Stan), la seconda forza della coalizione, si è dimesso da vicesindaco di Praga ed è stato arrestato con l’accusa di aver guidato un’organizzazione che, dall’interno degli uffici del comune, gestiva una rete di tangenti nel sistema del trasporto pubblico cittadino. Come fa notare Denik N, la vicenda arriva alla vigilia dell’inizio del semestre ceco di presidenza del consiglio dell’Unione europea, che comincia il 1 luglio. E segue la falsariga dei vecchi scandali di corruzione che, con la fine dell’era del populista Andrej Babiš, i cechi s’illudevano di essersi lasciati alla spalle.

L’estradizione sbagliata

Londra, 2 giugno 2022 (Vuk Valcic, SOPA/LightRocket/Getty)

Dopo anni di braccio di ferro legale, il 17 giugno la ministra dell’interno britannica, Priti Patel, ha firmato l’ordine di estradizione per il fondatore di Wikileaks Julian Assange, ricercato negli Stati Uniti per aver diffuso documenti riservati sulle guerre in Iraq e Afghanistan. Gli avvocati di Assange hanno tempo fino al 1 luglio per presentare ricorso, e possono rivolgersi anche alla Corte europea dei diritti umani, di cui il Regno Unito fa ancora parte, anche se di recente il governo conservatore ha annunciato di volerne uscire. “Assange ha già sofferto abbastanza”, commenta il Guardian. “Le autorità avrebbero già dovuto concedergli la libertà su cauzione, per poter stare con la moglie e i figli”. Ma la cosa più grave è che questa decisione “potenzialmente apre la strada all’estradizione negli Stati Uniti di qualunque giornalista abbia diffuso informazioni che Washington considera riservate”, scrive il quotidiano. ◆

Altro da questo numero
1466 - 24 giugno 2022
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Black Friday Promo