In Ghana la crisi economica fa traballare il governo. Il 18 novembre il ministro delle finanze Ken Ofori-Atta ha dovuto rispondere del suo operato in parlamento, scrive il Business & Financial Times. Quest’anno la valuta locale, il cedi, ha perso il 50 per cento del valore rispetto al dollaro, l’inflazione ha raggiunto il 40 per cento e si calcola che lo stato dovrà spendere il 47 per cento delle entrate per ripagare i debiti. Il governo sta negoziando con il Fondo monetario internazionale un ulteriore prestito da tre miliardi di dollari.
Sommersi dai debiti
Esecuzioni in aumento
I l 16 novembre in Kuwait è stata eseguita la condanna a morte per impiccagione di sette persone, tra cui due donne, di diverse nazionalità (kuwaitiana, pachistana, siriana ed etiope). È la prima esecuzione dal gennaio 2017, quando furono impiccate altre sette persone, ricorda Middle East Monitor. Il 21 novembre l’organizzazione per i diritti umani Reprieve ha denunciato che in dodici giorni l’Arabia Saudita ha eseguito le condanne a morte di quindici persone per crimini legati alla droga. Si teme che nel 2022 il numero delle esecuzioni nel regno superi quelli degli anni passati.
Un mandato più ampio
Il 21 novembre a Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), il presidente keniano William Ruto ha precisato che la Comunità dell’Africa orientale (Eac) sta dispiegando nell’est dell’Rdc una forza regionale con il mandato di “imporre la pace alle milizie recalcitranti”. Questa missione si distingue quindi dalla Monusco, gestita delle Nazioni Unite, che si limita al mantenimento della pace. Il Kenya fornirà a questo contingente novecento soldati, parte dei quali sono già a Goma, il capoluogo del Nord Kivu. Altri sono arrivati dal Burundi, mentre l’Uganda ha fatto sapere che ne invierà mille. Il sito Actualité.cd riporta che, nonostante gli appelli a deporre le armi, i ribelli del Movimento 23 marzo (M23) hanno ripreso le ostilità il 20 novembre, occupando alcuni villaggi nel territorio di Rutshuru. Non c’è ancora un bilancio delle vittime causate dai combattimenti. Lo stesso giorno di dieci anni prima il gruppo armato aveva preso il controllo di Goma, mantenendolo per una decina di giorni. Il presidente ruandese Paul Kagame ha accettato di assistere i negoziatori dell’Eac, impegnandosi a “convincere” i ribelli dell’M23 a ritirarsi dai territori che hanno occupato. Secondo Foreign Policy, è un importante cambiamento di toni da parte di Kigali, che però continua a negare di sostenere i ribelli.
Sanità pubblica senza lavoratori
Il 20 novembre un alto funzionario della sanità zimbabweana ha rivelato che dal 2021 più di quattromila lavoratori del settore (infermieri, medici, altri operatori sanitari) hanno lasciato il paese, scrive il sito sudafricano Iol.co.za. La cifra comprende 1.700 infermieri abilitati che si sono licenziati l’anno scorso e i più di novecento che l’hanno fatto quest’anno. A giugno del 2022 nel settore c’è stato un grande sciopero per chiedere che gli stipendi fossero corrisposti in dollari statunitensi invece che in dollari zimbabweani, dal momento che la valuta locale continua a perdere valore per via dell’inflazione. Molti professionisti hanno trovato lavoro nel Regno Unito, dove il sistema sanitario è in difficoltà per la carenza di personale.
Egitto In seguito a una visita al detenuto politico Alaa Abdel Fattah, il 17 novembre la famiglia ( nella foto ) ha fatto sapere che la sua salute è “gravemente peggiorata” a causa dello sciopero della fame che ha portato avanti per sette mesi.
Guinea Equatoriale Secondo i risultati preliminari pubblicati il 21 novembre, il presidente Teodoro Obiang Nguema, al potere da 43 anni, ha vinto le elezioni con più del 99 per cento dei voti.
Mali Il 21 novembre la giunta militare al potere ha vietato alle ong francesi, anche quelle umanitarie, di lavorare nel paese.
Gerusalemme colpita
Una persona è morta e altre diciassette sono state ferite nelle esplosioni che hanno colpito due fermate di autobus a Gerusalemme la mattina del 23 novembre (nella foto, uno degli autobus colpiti). La prima è stata causata da un ordigno lasciato alla periferia della città e ha ucciso Aryeh Shtsupak, un israeliano-canadese di sedici anni. La seconda è avvenuta nel quartiere di Ramot. La polizia sospetta che si tratti di attacchi palestinesi. Per il quotidiano israeliano Haaretz “la grande domanda è se questo sia l’inizio di una nuova era di attentati terroristici che avremmo preferito dimenticare”. ◆
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