Due stragi in tre giorni

Colorado Springs, 21 novembre 2022  (Scott Olson, Getty)

La sera del 20 novembre Anderson Lee Aldrich, un uomo di 22 anni, ha aperto il fuoco in un locale gay di Colorando Springs, in Colorado, uccidendo cinque persone e ferendone almeno diciannove. Secondo le ricostruzioni della polizia, la sparatoria è durata pochi minuti perché alcuni clienti del locale sono riusciti a fermare Aldrich. “Gli inquirenti stanno cercando di capire se l’uomo era mosso dall’odio nei confronti degli omosessuali”, scrive il Denver Post. Aldrich era già stato arrestato nel giugno 2021, quando si era barricato nella casa della madre sostenendo di avere una bomba. Il 22 novembre c’è stata un’altra strage in un supermercato di Chesapeake, in Virginia. Intorno alle dieci di sera un uomo ha aperto il fuoco, uccidendo almeno sei persone, poi si è suicidato. ◆

Al via i colloqui con l’Eln

Caracas, 21 novembre 2022 (Matias Delacroix, Bloomberg/Getty)

“Sono cominciati il 21 novembre a Caracas, in Venezuela, i colloqui di pace tra i rappresentanti del governo colombiano e quelli del gruppo guerrigliero Esercito di liberazione nazionale (Eln)”, scrive l’Espectador. Ai negoziati assisteranno diplomatici di Cuba, Venezuela e Norvegia. I colloqui con l’Eln fanno parte della strategia del presidente Gustavo Petro per ottenere “la pace totale”, dialogando con i gruppi armati, le bande criminali e i combattenti dissidenti delle Farc ancora attivi in alcune zone del paese.

Bolsonaro contesta il voto

“Il 22 novembre il Partito liberale (Pl) del presidente uscente Jair Bolsonaro ha chiesto al tribunale elettorale l’annullamento di alcuni voti del ballottaggio del 30 ottobre a causa del malfunzionamento delle urne elettroniche”, scrive la Folha de S.Paulo. Si tratterebbe, secondo il Pl, di quasi 280mila macchine elettroniche i cui modelli risalgono a prima del 2020 e che avrebbero problemi cronici. Ma non sono state presentate prove concrete del loro cattivo funzionamento. Secondo il quotidiano, la richiesta di annullare alcuni voti è solo un tentativo di fomentare nuove proteste.

Condannati a soffrire

La sera del 17 novembre l’Alabama ha annullato all’ultimo momento l’esecuzione della condanna a morte di Kenneth Eugene Smith, un uomo che nel 1988 fu giudicato colpevole per l’omicidio di Elizabeth Dorlene Sennett. “Il motivo è che gli operatori sanitari non sono riusciti a inserire nelle braccia del detenuto gli aghi cannula che servono a iniettare le sostanze letali”, scrive il giornale locale Al. “È una situazione che negli scorsi mesi si è verificata più volte, sempre con detenuti che avevano problemi di salute, come l’obesità, che rendevano difficile per gli operatori trovare le vene”. Il 22 settembre è stata annullata l’esecuzione di Alan Eugene Miller, condannato a morte nel 2000 per triplice omicidio. Ma il caso che ha fatto più discutere è quello di Joe Nathan James, morto il 28 luglio di quest’anno al termine di una procedura durata più di tre ore, che ha suscitato l’indignazione della famiglia e dell’opinione pubblica in generale. Il 21 novembre Kay Ivey, governatrice repubblicana dell’Alabama, ha annunciato che tutte le esecuzioni saranno sospese in attesa di una revisione della procedura.

Un procuratore per Trump

Il 18 novembre Merrick Garland, il ministro della giustizia, ha annunciato di aver nominato un procuratore speciale che si occupi delle due indagini su Donald Trump: quella sul coinvolgimento dell’ex presidente nell’assalto al congresso del 6 gennaio 2021 e quella sui documenti riservati sequestrati dall’Fbi nella sua villa in Florida. “Garland ha preso questa decisione dopo che Trump ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2024”, scrive il New York Times. Il ministro della giustizia cerca così di separare il piano giudiziario da quello politico. Intanto la corte suprema ha imposto all’ex presidente di consegnare le sue dichiarazioni dei redditi a una commissione della camera guidata dai democratici.

Repubblica Dominicana Nelle ultime settimane le Nazioni Unite hanno condannato Santo Domingo per aver aumentato i respingimenti e i controlli alla frontiera con Haiti. Secondo le autorità dominicane, da luglio a ottobre di quest’anno sono stati respinti più di 43mila migranti, soprattutto haitiani. Il governo nega qualsiasi violazione dei diritti umani o atto xenofobo, e accusa la comunità internazionale di fare poco per gestire l’emigrazione da Haiti. I due paesi dividono una frontiera lunga più di trecento chilometri nell’isola di Hispaniola.

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1488 - 25 novembre 2022
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