La Cina ha assicurato che sosterrà il piano di ristrutturazione del debito pubblico dello Sri Lanka, eliminando l’ostacolo principale che impediva al paese di ottenere 2,9 miliardi di dollari del Fondo monetario internazionale (Fmi), come deciso nel settembre 2022, scrive Bloomberg Businessweek. Secondo fonti che hanno chiesto di restare anonime, spiega il settimanale, il 6 marzo Pechino, il principale creditore dello Sri Lanka, ha inviato una lettera in cui raccomanda alla Export-Import Bank of China di sostenere la ristrutturazione del debito seguendo le indicazioni dell’Fmi. Il sì della Cina potrebbe favorire l’arrivo di ulteriori aiuti.
Pechino sblocca gli aiuti
Poche donne nelle banche
L’autorità bancaria europea ha realizzato uno studio secondo il quale alla fine del 2021 nelle quasi ottocento banche e società d’investimento analizzate, le donne occupavano solo il 18 per cento dei posti da dirigente e il 28 per cento degli altri ruoli, scrive la Reuters. Le dirigenti guadagnano in media il 9,5 per cento in meno dei colleghi maschi.
Affari con Mosca
La Raiffeisenbank International, uno dei più importanti istituti di credito austriaci, vuole comprare una controllata della Sberbank, una banca di stato russa sottoposta alle sanzioni decise per l’invasione dell’Ucraina. Al parlamento di Vienna i Verdi hanno presentato un’interrogazione al ministro delle finanze, denunciando gli affari che la Raiffeisenbank continua a condurre in Russia. “Almeno due dei 3,6 miliardi di utili registrati dall’istituto nel 2022 sono stati assicurati dal mercato russo”, scrive Die Tageszeitung. “A queste accuse la banca ha risposto affermando che un’eventuale vendita della sue attività in Russia oggi potrebbe avvenire solo a favore di qualche oligarca vicino al Cremlino”.
Mancano le verdure
Nei supermercati del Regno Unito c’è una grave mancanza di frutta, verdura e spezie, scrive la Süddeutsche Zeitung. “Le persone cercano disperatamente pomodori, ma anche insalata e paprika. E dal momento che in paesi come la Francia, la Germania e il Belgio gli scaffali sono pieni, tra i britannici si fa strada il sospetto che sia tutta colpa della Brexit”, racconta il quotidiano tedesco. Le cose però potrebbero essere più complicate, perché ci si è messo di mezzo il clima. La maggior parte dei pomodori consumati dai britannici, per esempio, arriva dal Marocco e dalla Spagna, dove un inverno insolitamente freddo ha frenato i raccolti, riducendo del 75 per cento le esportazioni nel Regno Unito. “Queste cifre, tuttavia, mostrano quanto sia forte la dipendenza del paese dalle importazioni. In inverno i supermercati britannici comprano all’estero il 95 per cento dei loro pomodori. Nel caso dell’insalata si arriva al 90 per cento”. La Brexit ha solo reso questa realtà molto più evidente. ◆
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