Dopo un incontro con Recep Tayyip Erdoğan ( nella foto ), il candidato nazionalista di destra Sinan Oğan, terzo classificato al primo turno delle elezioni presidenziali con il 5,2 per cento dei voti, ha invitato i suoi sostenitori a votare per il presidente al ballottaggio del 28 maggio. L’appoggio di Oğan sembra destinato a spostare definitivamente l’ago della bilancia a favore di Erdoğan, ma per Evrensel potrebbe avere l’effetto opposto, spingendo gli elettori di opposizione ad andare alle urne.
Un’altra spinta per Erdoğan
Governo condiviso
Dopo due anni e cinque elezioni, in Bulgaria la crisi politica sembra aver trovato una soluzione, scrive Der Standard. Gerb, il partito conservatore dell’ex premier Bojko Borisov, ha raggiunto un accordo con la coalizione Continuiamo il cambiamento per formare un governo incaricato di portare avanti le riforme costituzionali. Per i primi 18 mesi l’esecutivo sarà guidato da Nikolai Denkov, di Continuiamo il cambiamento, che poi cederà il posto all’ex commissaria europea Marija Gabriel (Gerb).
La guerra varca il confine
Dopo quasi dieci mesi di scontri costati migliaia di vittime, il 20 maggio il leader del gruppo militare privato Wagner, Evgenij Prigožin, ha annunciato che le sue forze hanno completato l’occupazione di Bachmut e che la città sarà consegnata all’esercito russo entro il 1 giugno. Bachmut era diventata il principale obiettivo delle operazioni militari russe in Ucraina, ma la notizia della sua conquista è passata in secondo piano due giorni dopo, quando un gruppo armato ha attaccato il distretto russo di Grajvoron, vicino al confine ucraino, occupando alcuni centri abitati e costringendo migliaia di persone a fuggire. L’operazione è stata rivendicata dalla Legione libertà alla Russia e dal Corpo volontario russo, due organizzazioni paramilitari formate in Ucraina da disertori e volontari russi. I miliziani avrebbero usato mezzi corazzati forniti all’Ucraina dai paesi Nato, e secondo la Bbc questo potrebbe creare tensioni tra Kiev e gli alleati occidentali, che si sono sempre mostrati contrari ad attacchi in territorio russo. Il 19 maggio il presidente statunitense Joe Biden aveva dato il via libera alla riesportazione degli aerei militari F16 verso l’Ucraina, sottolineando che gli apparecchi non dovranno essere usati per colpire la Russia. ◆
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