Il 24 agosto, al termine del vertice dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), è stato annunciato l’allargamento del gruppo ad Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, una decisione vista come una svolta verso l’autoritarismo. The Weekly Review si sofferma su un altro tema caldo delle discussioni tra i Brics: la sostituzione del dollaro nei commerci internazionali. “Chi critica la campagna per l’abbandono del dollaro sostiene che la Cina voglia solo imporre la sua valuta. Ma il dibattito va avanti da anni e di recente è stato alimentato dalla scelta di Washington di usare il dollaro come un’arma contro i paesi che non si adeguano alle sue politiche”. ◆
I Brics si espandono
Rielezione scontata
Il presidente uscente Emmerson Mnangagwa ( nella foto ), ottant’anni, ha vinto le elezioni del 23 agosto con il 52,6 per cento dei voti. Il suo principale avversario, Nelson Chamisa, 45 anni, si è fermato al 44 per cento. I risultati sono stati contestati dalla Citizens coalition for change (Ccc), l’opposizione guidata da Chamisa, che chiede di ripetere il voto, scrive il sito indipendente Newsday. Anche secondo gli osservatori elettorali stranieri, tra cui quelli dell’Unione europea, le elezioni non hanno rispettato gli standard inter n azionali e nel paese regnava “un clima di paura”.
La radice del problema
Un uomo di trent’anni è stato ucciso la mattina del 27 agosto nel nord d’Israele, in quello che The Times of Israel definisce l’ennesimo incidente “nell’epidemia criminale che ha colpito la comunità araba d’Israele”. Secondo il gruppo antiviolenza Abraham initiatives, dall’inizio del 2023 sono state uccise 157 persone della comunità, rispetto alle 71 dell’anno scorso. “Molti incolpano la polizia, che ha ignorato la violenza. Ma la radice del problema sono i decenni d’indifferenza e discriminazione da parte del governo”, scrive il giornale.
Il golpe contro Bongo
La mattina del 30 agosto un gruppo di militari ha preso il potere in Gabon annunciandolo alla tv pubblica. È il settimo colpo di stato in Africa dal 2019. Poco prima erano usciti i risultati delle elezioni del 26 agosto, che davano vincente il presidente uscente Ali Bongo. Gli ufficiali hanno detto di essere intervenuti contro un governo “irresponsabile e imprevedibile” per evitare che il paese sprofondi nel caos. Hanno ordinato la chiusura dei confini e ripristinato l’accesso a internet, bloccato da Bongo subito dopo il voto. Nella foto, manifestazioni a favore del golpe. ◆
L’incontro non più segreto
Najla el Mangoush ( nella foto ), ex ministra degli esteri del governo libico con sede a Tripoli, è scappata all’estero il 28 agosto per timori legati alla sua sicurezza, dopo che era stata sospesa per aver incontrato segretamente il collega israeliano Eli Cohen. Come scrive Haaretz, il 27 agosto il ministero degli esteri israeliano aveva reso noto che El Mangoush e Cohen si erano visti a Roma. Le autorità israeliane ringraziavano il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani per aver ospitato l’incontro, il primo tra i due paesi, visto che la Libia non riconosce formalmente Israele e tra l’opinione pubblica libica c’è ancora un forte sostegno per la causa palestinese. Appena si è diffusa la notizia nella capitale libica sono scoppiate grandi proteste.
Bahrein Il 28 agosto il ministero dell’interno del Bahrein ha annunciato una revisione delle condizioni di detenzione nelle carceri del paese. La decisione è stata presa il ventiduesimo giorno dello sciopero della fame lanciato da circa ottocento detenuti, molti dei quali sono dissidenti della comunità sciita.
Mali Secondo un rapporto delle Nazioni Unite che è stato pubblicato il 25 agosto, da quando le forze francesi si sono ritirate dal paese i jihadisti del gruppo Stato islamico sono riusciti a raddoppiare il territorio sotto il loro controllo.
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