I portieri di calcio vedono il mondo in modo diverso rispetto agli altri giocatori. Secondo una ricerca condotta in Irlanda, che ha coinvolto sessanta soggetti tra calciatori dilettanti, professionisti e persone senza alcuna esperienza calcistica, la finestra temporale per integrare e distinguere segnali provenienti dai diversi sensi, nota come temporal binding window, è più stretta nei portieri. Significa che riescono a combinare più rapidamente le informazioni provenienti da stimoli sensoriali diversi. Inoltre hanno una maggiore capacità di distinguere i segnali sonori da quelli visivi. A differenza dei calciatori che giocano in altri ruoli, spiegano gli scienziati su Current Biology, i portieri devono prendere decisioni in un tempo molto breve basandosi su informazioni sensoriali limitate o incomplete. Non è ancora chiaro se queste differenze dipendano dall’allenamento o da un’abilità innata che spinge i giovani giocatori a diventare portieri.
I portieri sono diversi
L’atlante del cervello
È stata realizzata una nuova mappa del cervello umano che potrebbe aiutare a combattere le malattie neurologiche. Il progetto, avviato nel 2017 da una rete di centri in Europa e Stati Uniti, puntava a identificare gli 86 miliardi di neuroni che compongono il nostro cervello insieme a un numero simile di cellule non neuronali. I risultati sono stati pubblicati in 21 articoli sulle riviste Science, Science Advances e Science Translational Medicine. Lo studio aveva diversi obiettivi. Il primo era distinguere i vari tipi di cellule presenti nel cervello umano e analizzarne il materiale genetico. I ricercatori inoltre volevano mappare il cervello delle scimmie, come i macachi, e confrontarlo con quello umano. Un altro obiettivo era studiare i diversi tipi cellulari durante lo sviluppo del feto, in previsione di un’applicazione pratica per la valutazione dei modelli in vitro. Un’ulteriore linea di ricerca è stata infine dedicata al confronto tra le cellule umane e quelle dei roditori. Nel complesso il lavoro ha anche portato allo sviluppo di nuove tecniche di indagine. ◆
Le cause del covid lungo
È stata proposta un’ipotesi per spiegare l’origine del covid lungo (long covid), e in particolare la persistenza dei sintomi neurocognitivi a distanza di mesi dall’inizio dell’infezione. Secondo uno studio pubblicato su Cell le sindromi postvirali sarebbero associate al calo della concentrazione di serotonina nel sangue. Questa molecola regola la digestione, la memoria, il sonno e altre funzioni corporee. Il calo potrebbe essere dovuto a tre meccanismi diversi e influirebbe sul funzionamento del sistema nervoso.
Leggere l’impossibile
Grazie all’intelligenza artificiale è stata decifrata una parola da un rotolo carbonizzato trovato a Ercolano, la città distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dC, scrive New Scientist. A riuscirci in modo indipendente sono stati due partecipanti al concorso Vesuvius challenge, che offre un premio a chi troverà il modo di leggere i papiri ancora arrotolati, finora illeggibili. Impiegando tecniche diverse, i due hanno usato l’intelligenza artificiale per analizzare le scansioni tridimensionali di un rotolo (nella foto), identificando la parola “porpora” in greco.
Stasera sono morta
Le femmine della rana comune europea (Rana temporaria) usano tre strategie per evitare l’accoppiamento con i maschi, che può essergli letale. Secondo Royal Society Open Science la più comune è la rotazione improvvisa del corpo per evitare il contatto. Un’altra è l’emissione di grugniti. La terza, più frequente tra le femmine giovani, è l’immobilità tonica: fingersi morte con gli arti distesi e rigidi. I comportamenti sono stati osservati in laboratorio e non in natura.
Genetica. Sono stati creati polli parzialmente resistenti all’influenza aviaria, scrive Nature Communications. Con la tecnica crispr/cas9 negli animali è stato modificato il gene per la proteina anp32, facendoli diventare resistenti a piccole dosi di virus dell’influenza. Lo studio ha usato più ceppi di virus, tra cui l’h5n1, che può infettare anche gli esseri umani.
Antropologia La tipologia dei sogni può dipendere anche dalla cultura di appartenenza. Uno studio ha confrontato i sogni degli hadza e dei bayaka, due comunità di cacciatori-raccoglitori africane, con quelli di persone residenti in Svizzera, Belgio e Canada. I sogni degli hadza e bayaka tendevano a essere più dinamici, presentavano più situazioni di pericolo e modi per superarle e avevano una maggiore dimensione sociale, scrive Scientific Reports.
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