Il 4 e 5 marzo a Pechino si sono aperte le cosiddette due sessioni – il Congresso nazionale del popolo e la Conferenza politica consultiva del popolo. Sono l’appuntamento in cui il governo cinese illustra l’obiettivo di crescita economica per l’anno in corso e la strategia che intende seguire per raggiungerlo. Il primo ministro Li Qiang ha annunciato un ambizioso 5 per cento di crescita per il 2024, ammettendo però che molti dei problemi che hanno rallentato l’economia negli ultimi tempi devono ancora essere risolti, scrive Caixin. Ha citato le difficoltà e i rischi provenienti dal settore immobiliare, dall’indebitamento delle amministrazioni locali e dagli istituti finanziari medio-piccoli. Per aiutare l’economia a riprendersi dal rallentamento dovuto alla pandemia sono state presentate nuove iniziative contro la crisi del settore immobiliare e che dovrebbero creare dodici milioni di posti di lavoro nelle aree urbane. Inoltre aumenteranno la regolamentazione dei mercati finanziari e la ricerca nelle nuove tecnologie, incluse l’intelligenza artificiale e le scienze della vita. Anche se l’economia zoppica, per il terzo anno consecutivo la spesa militare salirà di più del 7 per cento. La priorità di quest’anno sarà uno “sviluppo di alta qualità”, basato “sull’innovazione e sull’allontanamento da modalità di crescita e da percorsi di produttività tradizionali”, scrive l’agenzia Xinhua. Quest’anno la conferenza stampa del premier al termine delle due sessioni, un rito che si ripete da trent’anni e che dà ai giornalisti l’occasione di fare domande sull’economia, non è prevista. “Era un importante lascito dell’epoca delle riforme, l’unico momento in cui i cinesi potevano avere una sensazione di partecipazione politica in un paese dove non si tengono elezioni”, scrive il New York Times. ◆
Un vertice inedito
“La Corea del Nord non smette di sorprendere. Mentre è occupata a cancellare ogni riferimento all’unificazione con la Corea del Sud, porge un ramoscello d’ulivo al Giappone”, scrive The Interpreter. Tutto è cominciato all’inizio del 2024, quando il leader nordcoreano Kim Jong-un ha mandato al primo ministro giapponese Fumio Kishida ( nella foto ) un raro messaggio di solidarietà dopo il terremoto nella penisola di Noto. Kishida ha parlato allora della necessità di migliorare le relazioni tra i due paesi. La sorella di Kim ha invitato il premier giapponese a Pyongyang e ora Kishida sta supervisionando personalmente le discussioni con la Corea del Nord per provare a organizzare il vertice. La vicenda dei giapponesi rapiti dagli agenti segreti nordcoreani negli anni settanta e ottanta, e considerata chiusa da Pyongyang, rimane però uno scoglio.
Un biglietto per il Fuji
Per ovviare ai problemi legati al sovraffollamento del monte Fuji – rifiuti abbandonati, bagni pubblici sempre pieni e incidenti dovuti all’inesperienza degli scalatori – le autorità giapponesi hanno imposto un biglietto di circa 12 euro per chi vuole salire sulla cima.
Governo di coalizione
Il 3 marzo il parlamento pachistano, rinnovato con le elezioni dell’8 febbraio, ha scelto come primo ministro Shehbaz Sharif ( nella foto ), fratello dell’ex premier Nawaz Sharif e a capo del governo dal 2022 al 2023. Sharif guida una coalizione di otto partiti, nata dopo che l’8 febbraio nessuno si è aggiudicato la maggioranza assoluta in parlamento. La sua nomina mette fine a settimane d’incertezza, in cui l’ex primo ministro Imran Khan, che si trova in carcere, e il suo partito, il Pakistan tehreek-e-insaf (Pti), accusavano le autorità di brogli. Ora il Pti ha annunciato che farà opposizione in parlamento, dov’è il partito con il maggior numero di seggi. “Riuscirà il nuovo esecutivo di minoranza, sostenuto da una coalizione eterogenea, ad attuare le riforme necessarie ad affrontare la grave crisi economica?”, si chiede Dawn.
India Gli agricoltori che protestano contro il governo alle porte di New Delhi, chiedendo prezzi garantiti per i loro prodotti, riprenderanno la marcia verso la capitale, interrotta alla fine di febbraio dopo che un manifestante era morto.
Thailandia Più di dieci milioni di tailandesi nel 2023 si sono ammalati a causa dell’aria inquinata. Le cause sarebbero i fuochi in ambito agricolo e gli incendi delle foreste.
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati