Più di duemila persone sono state sepolte da un’enorme frana nel villaggio di Yambali, nella provincia centrosettentrionale di Enga, scrive Abc News. Secondo il governo di Port Moresby, lo smottamento ha accumulato detriti fino a otto metri di altezza in un perimetro di quasi duecento chilometri quadrati, rendendo praticamente inaccessibile l’area, localizzata in un punto remoto del paese e tagliata fuori dalle principali linee di telecomunicazione. Un funzionario dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Serhan Aktoprak, ha affermato che sono state colpite circa 150 case di sei villaggi dove vivevano almeno quattromila persone. ◆
Una campagna d’odio
Il 4 giugno saranno annunciati i risultati delle elezioni politiche in India, cominciate il 19 aprile per il rinnovo dei 543 rappresentanti della camera bassa del parlamento. Il primo ministro Narendra Modi, leader del partito nazionalista Bharatiya janata party (Bjp), punta al terzo mandato consecutivo e ad ampliare il suo controllo politico: l’obiettivo è ottenere quattrocento seggi per la coalizione di maggioranza. Con l’avvicinarsi della fine delle operazioni di voto, la campagna elettorale di Modi si è incentrata sul suprematismo religioso – il premier ha partecipato alle più importanti celebrazioni indù – e soprattutto su violenti discorsi contro la comunità islamica. “Il personaggio accuratamente studiato del ‘Modi induista supremo’”, scrive Outlook, “non è bastato a far superare i dubbi degli elettori indù: la ricerca dei consensi si è dovuta riorganizzare in una campagna d’odio sempre più violenta verso ‘il nemico’ musulmano”.◆
Le manovre di Pechino
“Il 23 maggio, tre giorni dopo la cerimonia d’insediamento del leader del Partito progressista democratico (Dpp) Lai Ching-te alla presidenza di Taiwan, la Cina ha dato il via a una serie di esercitazioni militari nelle acque intorno all’isola, con numerose simulazioni di attacchi aerei e navali”, scrive il South China Morning Post. L’operazione “Spada congiunta 2024a” è stata presentata da Pechino come una “punizione per gli atti indipendentisti” di Taiwan e un “avvertimento contro interferenze e provocazioni esterne”. Le manovre, terminate nella notte tra il 24 e il 25 maggio, sono la terza dimostrazione di forza della Cina negli ultimi due anni. La prima, nell’agosto del 2022, era stata condotta in risposta alla visita a Taipei della presidente della camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi. La seconda, nell’aprile del 2023, aveva avuto luogo dopo l’incontro in California tra l’ex presidente Tsai Ing-wen e Kevin McCarthy, il successore di Pelosi. Secondo il ministero della difesa di Taiwan, alle operazioni militari cinesi hanno partecipato almeno 62 caccia, di cui 47 sono entrati nello spazio d’identificazione della difesa aerea taiwanese, e più di venti navi militari. Le aree di azione dell’esercito cinese hanno raggiunto tutti i lati dell’isola, compresa la costa orientale e le isole di Kinmen, Matsu, Dongyin e Wuqiu.
Vertice a tre per la pace
“ Il 26 e 27 maggio i primi ministri del Giappone e della Cina, Fumio Kishida e Li Qiang, hanno preso parte a un vertice tripartito a Seoul (nella foto), in Corea del Sud, accolti dal presidente Yoon Suk-yeol”, scrive Hankyoreh. Il summit, che non si teneva da quasi cinque anni, aveva l’obiettivo di rafforzare la cooperazione economica dei tre paesi e discutere di un accordo di libero scambio. Ma serviva anche a ribadire l’impegno dei governi di Tokyo, Pechino e Seoul per la “denuclearizzazione della penisola coreana per la pace e la stabilità nella regione”. La questione, ufficialmente non all’ordine del giorno, è stata affrontata in seguito all’annuncio il 27 maggio del fallimento del lancio del satellite spia nordcoreano Malligyong-1-1.
Birmania Il 24 maggio le Nazioni Unite hanno reso noto che, a causa dell’intensificarsi degli scontri nello stato birmano di Rakine, circa 45mila rohingya, una minoranza musulmana ufficialmente non riconosciuta e perseguitata, hanno cercato rifugio e protezione in Bangladesh.
India Il 25 maggio sei neonati sono morti in un incendio divampato in un ospedale pediatrico senza licenza della capitale New Delhi. Due giorni dopo la polizia ha annunciato di aver arrestato un medico e il proprietario della struttura.
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