Europa

L’esperimento è cominciato

Paesi Bassi

“Il 2 luglio Mark Rutte ha consegnato le chiavi della Torentje, l’edificio in cui si trova l’ufficio del primo ministro, al nuovo premier Dick Schoof”, ex capo dei servizi segreti. “Con questo rito la più alta carica politica passa, dopo quattordici anni, da un primo ministro di grande esperienza a un funzionario che ne è privo. Il contrasto simboleggia il forte e imprevedibile sconvolgimento politico che i Paesi Bassi si trovano ad affrontare”, scrive il quotidiano olandese Nrc Handelsblad. Il nuovo governo vuole imprimere una rottura decisa con l’era Rutte, in termini sia di contenuti sia di cultura politica. Tre dei quattro partiti che formano l’esecutivo – Partito per la libertà (Pvv), Nuovo contratto sociale e Movimento civico-contadino (Bbb) – devono il loro successo elettorale degli ultimi anni proprio alle critiche al governo Rutte, in particolare su temi come l’immigrazione e l’agricoltura. Il Pvv ha sempre promesso una linea più rigida sul diritto d’asilo, mentre il nuovo ministro dell’agricoltura (del Bbb) nega il problema delle emissioni di ossido di azoto e vuole norme più flessibili sui fertilizzanti per gli agricoltori. ◆

Le ambizioni di Viktor Orbán

Genya Savilov, Afp/Getty

Con l’Ungheria che il 1 luglio ha assunto la presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione europea, il premier sovranista Viktor Orbán ha avviato una serie di ambiziose iniziative politiche e diplomatiche a livello internazionale. La prima è stata la visita a Kiev del 2 luglio (nella foto) , in cui il primo ministro ungherese ha invitato gli ucraini a un cessate il fuoco immediato, richiesta accolta con freddezza dal presidente Volodymyr Zelenskyj. “Orbán si è presentato con lo slogan ‘Make Europe great again’, ricalcato su quello di Donald Trump. Non facciamoci ingannare: Orbán s’ispira a un politico che, se vincerà le elezioni, abbandonerà l’Ucraina e l’Europa”, commenta La Libre Belgique. Due giorni prima, il 30 giugno, a Vienna, il premier ungherese aveva incontrato l’austriaco Herbert Kickl, leader dell’Fpö (estrema destra), e l’ex premier ceco Andrej Babiš, alla guida del partito populista Ano, per lanciare un “manifesto patriottico” e fondare un nuovo gruppo al parlamento europeo (per il quale servono almeno 23 eurodeputati di sette paesi). Il quotidiano ungherese Nepszava è scettico sul progetto: “Non è solo il ‘mainstream’ europeo a non credere al leader ungherese, ma anche i suoi alleati. Provando a creare un suo gruppo parlamentare a Strasburgo, Orbán indebolirà la posizione dei sovranisti, frammentando ulteriormente la sua famiglia politica”.

Nuovi cittadini

Il 27 giugno è entrata in vigore in Germania la nuova legge sulla cittadinanza: tutti i bambini di origine straniera nati in Germania potranno ricevere la cittadinanza tedesca se almeno uno dei genitori ha vissuto legalmente nel paese per più di cinque anni – contro i precedenti otto – e ha un permesso di soggiorno permanente. Potranno anche mantenere la cittadinanza dei genitori. La norma ha lo scopo di accelerare la naturalizzazione delle nuove generazioni e di consentire la doppia cittadinanza. Viene invece ostacolata la procedura per chi non può dimostrare di essere finanziariamente autosufficiente o non accetta di riconoscere alcuni princìpi fondamentali della costituzione tedesca, spiega Die Tageszeitung. La riforma chiarisce che “gli atti antisemiti, razzisti, legati al genere o all’orientamento sessuale o altri atti intollerabili sono incompatibili con la difesa della dignità umana prevista dalla legge fondamentale”. Inoltre è stata aggiunta un’altra clausola: viene richiesto un impegno nei confronti della “particolare responsabilità storica della Germania per l’ingiusto dominio nazionalsocialista e le sue conseguenze, in particolare per la protezione della vita ebraica”. Nei test per la naturalizzazione è stata inclusa anche una domanda sul diritto all’esistenza dello stato di Israele.

Stop agli affitti dei privati

Barcellona, 19 giugno 2024 (Paco Freire, SOPA Images/LightRocket/Getty)

Il sindaco di Barcellona ha annunciato la decisione di vietare l’affitto delle case private ai turisti a partire dal 2028. Le misura prevede che oltre diecimila licenze per gli affitti a breve termine non saranno rinnovate alla scadenza. Negli ultimi anni, con l’arrivo di milioni di turisti, i prezzi degli affitti per i residenti sono aumentati del 68 per cento. Il provvedimento è stato accolto con favore da diversi giornali europei, tra cui il britannico Independent, che chiede misure simili per le località turistiche inglesi, e lo svedese Expressen, che invoca un freno al turismo di massa. Scettico invece lo spagnolo El Mundo: “Il turismo vale il 13 per cento del pil spagnolo. Per garantire la qualità e la sostenibilità servono regole certe, che però non devono frenarne il dinamismo del settore. Le restrizioni servono a poco se non sono accompagnate da ispezioni sulle strutture affittate illegalmente. E rischiano di alimentare il mercato nero”.

Spagna Il tribunale supremo ha vietato la concessione dell’amnistia al leader nazionalista catalano Carles Puigdemont, che nel 2017 fu tra gli organizzatori del referendum illegale sull’indipendenza della regione. La legge di amnistia era stata approvata a maggio dal governo del premier socialista Pedro Sánchez. Puigdemont si trova in esilio in Belgio.

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1570 - 5 luglio 2024
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