I negoziati per mettere fine alla guerra tra due generali rivali, in corso dall’aprile 2023, si sono conclusi a Ginevra il 23 agosto. Non è stato raggiunto un accordo per il cessate il fuoco ma le due parti si sono impegnate a garantire un accesso sicuro alle organizzazioni umanitarie attraverso due strade fondamentali. Le condizioni del paese sono aggravate da un’intensa stagione delle piogge, che ha provocato diverse inondazioni. Almeno sessanta persone sono morte il 25 agosto nel crollo della diga Arba’at, nel nordest del paese. Molte altre sono disperse, scrive il sito sudanese Al Tagheer.
Il crollo della diga
La disputa sulla banca
Le autorità della Libia orientale, non riconosciute dalla comunità internazionale, il 26 agosto hanno annunciato la chiusura dei giacimenti petroliferi e hanno fermato la produzione e l’esportazione di petrolio, provocando un aumento dei prezzi del greggio del 3 per cento. La decisione è stata presa nell’ambito di una disputa sulla guida della banca centrale della Libia che, ricorda The Libya Observer, oppone il governo dell’est del paese a quello riconosciuto dalla comunità internazionale, con sede a Tripoli.
Rimpasto prima del voto
A poco più di un mese dalle elezioni presidenziali, il 25 agosto il presidente tunisino Kais Saied ha annunciato un rimpasto di governo, che prevede la sostituzione di diciannove ministri, tra cui quelli degli esteri e della difesa. Saied, eletto nel 2019, cerca un secondo mandato alle elezioni previste il 6 ottobre. L’opposizione e le organizzazioni per la difesa dei diritti umani lo accusano di una deriva autoritaria, accelerata nel 2021, quando ha sciolto il parlamento. Il sito tunisino Kapitalis denuncia che varie associazioni e giornalisti sono stati esclusi dall’osservazione del voto. Human rights watch ha calcolato che ad almeno otto potenziali candidati è stato impedito di presentarsi, dopo essere stati perseguiti dalla giustizia, condannati o imprigionati.
Burkina Faso Almeno cento persone sono state uccise il 25 agosto in un attacco jihadista contro un villaggio nel centro del paese. Le vittime, soldati e civili, stavano scavando delle trincee per proteggere gli abitanti dalle aggressioni dei gruppi armati legati ad Al Qaeda.
Sudafrica Dada Morero ( nella foto ), dell’African national congress, a metà agosto è diventato l’ottavo sindaco di Johannesburg in quattro anni. Ha promesso di migliorare i servizi della città. Sostituisce Kabelo Gwamanda, criticato dopo un aumento dei prezzi dell’elettricità.
Attacco in Cisgiordania
◆ Almeno nove palestinesi sono stati uccisi in un attacco dell’esercito israeliano nel nord della Cisgiordania. L’incursione, cominciata all’alba del 28 agosto, ha coinvolto centinaia di soldati sostenuti da aerei da combattimento, droni e bulldozer e ha preso di mira tre aree: Jenin, Tulkarem e Tubas. Il giorno prima i soldati avevano attaccato il campo profughi di Nur Shams uccidendo cinque palestinesi (nella foto, i funerali). In un raid dei coloni israeliani vicino a Betlemme era stata uccisa una persona. The Palestine Chronicle ricorda che dal 7 ottobre 2023 più di seicento palestinesi sono stati uccisi dai soldati o dai coloni israeliani in Cisgiordania.
◆ L’esercito israeliano ha continuato a bombardare anche la Striscia di Gaza. Le Nazioni Unite hanno annunciato il 26 agosto di aver sospeso temporaneamente la distribuzione degli aiuti nel territorio palestinese a causa degli ordini di evacuazione emessi da Israele, in particolare intorno alla città centrale di Deir al Balah, che era stata designata come zona umanitaria da Tel Aviv e dove l’Onu ha istituito il suo principale centro operativo. Le agenzie dell’Onu non lasceranno però la Striscia.
◆ Nelle prime ore del 25 agosto Israele ha lanciato un attacco in Libano, sostenendo di aver sventato una rappresaglia di Hezbollah per vendicare l’uccisione di Fuad Shukr, uno dei suoi capi militari, avvenuta in un bombardamento israeliano a Beirut il 30 luglio. La milizia libanese ha risposto con il lancio di centinaia di droni e razzi verso il territorio israeliano. Sono morti tre libanesi e un soldato israeliano. Secondo il Jerusalem Post l’attacco israeliano è stato prudente e anche se “lo scenario catastrofico” di una guerra totale in Libano “è sempre possibile”, non dovrebbe verificarsi nell’immediato. Nei giorni seguenti sono ripresi al Cairo, in Egitto, i negoziati per cercare di raggiungere una tregua a Gaza.
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