Africa e Medio Oriente

I conti non tornano

Ventiquattro milioni di algerini erano attesi alle urne il 7 settembre per eleggere il capo dello stato, in un voto boicottato da gran parte delle forze d’opposizione. Il giorno dopo è stata annunciata la vittoria del presidente uscente Abdelmajid Tebboune, 78 anni, con quasi il 95 per cento dei voti. Secondo i dati ufficiali l’affluenza alle urne è stata solo del 48 per cento, anche se era stato prolungato l’orario di apertura dei seggi. Tebboune invece sperava di ottenere un mandato popolare più forte rispetto al 2019, quando era stato eletto al termine di un anno di proteste organizzate dal movimento popolare hirak. A sorpresa l’8 settembre i tre candidati, tra cui lo stesso Tebboune, hanno criticato l’autorità elettorale Anie. “I dati sono contraddittori”, riporta in prima pagina il quotidiano El Khabar, riprendendo le dichiarazioni dei direttori delle tre campagne elettorali. In particolare non convincono le percentuali dell’affluenza che, contando il totale dei voti espressi, sarebbe di circa il 25 per cento. Secondo il giornalista algerino Nadjib Belhimer, intervistato da Le Monde, l’obiettivo dell’Anie era “attenuare l’impatto dell’astensione”. ◆

Chiamatelo femminicidio

Dylan Martinez, Reuters/Contrasto

Il 5 settembre è morta in Kenya la maratoneta ugandese Rebecca Cheptegei ( nella foto ), 33 anni, per le ustioni riportate dopo che l’ex fidanzato le aveva versato addosso della benzina e le aveva dato fuoco. Il 9 settembre è morto anche l’aggressore. “Questo è un femminicidio”, ha scritto su X l’attivista Njeri Migwi, fondatrice di un’organizzazione contro la violenza di genere. A gennaio le femministe keniane erano scese in piazza dopo una serie di femminicidi che aveva sconvolto l’opinione pubblica.

La fine della missione

Una missione delle Nazioni Unite istituita nel 2017 per aiutare l’Iraq a indagare sui crimini di guerra commessi dal gruppo Stato islamico (Is) finirà su richiesta di Baghdad il 17 settembre, con anni di anticipo rispetto al previsto. Asharq al Awsat spiega che le tensioni tra la squadra dell’Onu e il governo iracheno erano dovute a equivoci nella comunicazione: Baghdad riteneva che le prove raccolte non fossero condivise e che la missione Unitad preferisse cooperare con altri stati invece che con le autorità irachene. Il lavoro degli esperti, comunque, non è ancora finito.

Ventimila morti

Sedici mesi di guerra in Sudan hanno causato più di ventimila morti, ha dichiarato l’8 settembre il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, avvertendo che il bilancio potrebbe essere più alto. Le Forze di supporto rapido (Rsf), che combattono contro l’esercito sudanese, stanno avanzando su Sennar, una città nel sudest del paese, dove almeno 40 persone sono morte e cento sono state ferite in un bombardamento l’8 settembre, secondo un gruppo della società civile. Nell’avanzata nello stato di Gezira, dove si trova Sennar, gli uomini guidati dal generale Mohamed Hamdan Dagalo sono accompagnati da mercenari stranieri, si legge sul sito di Ayin, un collettivo di giornalisti sudanesi. Tra le Rsf ci sono combattenti provenienti da Ciad, Niger, Etiopia, Repubblica Centrafricana e Sud Sudan.

Quale paese va al voto

Baqaa, 10 settembre (Khalil Mazraawi, Afp/Getty)

Il 10 settembre più di cinque milioni di giordani sono andati alle urne per le elezioni legislative, segnate dalle difficoltà economiche e dalla guerra israeliana nella Striscia di Gaza. Sono le prime elezioni dopo l’adozione di una legge nel gennaio del 2022 che ha portato il numero dei seggi in parlamento da 130 a 138, ha aumentato le quote riservate alle donne e ha abbassato l’età minima dei candidati. Secondo il Jordan Times, grazie a questi cambiamenti i partiti avranno un ruolo maggiore e saranno più competitivi. Ma in ogni caso il voto non sconvolgerà la vita politica, che continuerà a essere dominata dal re, a cui spetta la nomina del primo ministro, lo scioglimento delle camere e tutte le decisioni strategiche più importanti.

Kenya Il presidente William Ruto ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per ricordare le 21 vittime dell’incendio scoppiato il 5 settembre nel dormitorio della Hillside Endarasha academy, una scuola primaria nel centro del paese.

Senegal L’8 settembre una piroga con a bordo circa 150 persone che volevano raggiungere il territorio spagnolo delle isole Canarie si è rovesciata al largo della città costiera di Mbour. Sono stati recuperati 26 corpi e solo una ventina di persone è stata tratta in salvo, mentre le altre risultano disperse.

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1580 - 13 settembre 2024
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