Il 13 settembre Pechino ha annunciato l’aumento dell’età pensionabile, finora una delle più basse tra le principali economie mondiali. Come spiega Le Monde, la riforma entrerà in vigore dal 2025 e innalzerà gradualmente, nell’arco di quindici anni, la soglia per il ritiro dal lavoro. L’età pensionabile passerà da 60 a 63 anni per gli uomini, da 50 a 55 per le donne che fanno lavori manuali e da 55 a 58 per quelle impiegate negli uffici. La decisione si è resa necessaria a causa dell’invecchiamento della popolazione (le nascite continuano a calare e nel 2023 la popolazione è addirittura diminuita per il secondo anno consecutivo) e della maggiore aspettativa di vita, che era di circa quarant’anni negli anni cinquanta del novecento ed è arrivata a 71,6 anni nel 2000 e a più di 78 oggi. ◆
Pechino aumenta l’età pensionabile
Un veto contro Orbán
Il 12 settembre la Spagna ha bloccato l’acquisizione della Talgo, un costruttore di treni, da parte dell’ungherese Ganz-Mávag. Il motivo, scrive il Financial Times, è la vicinanza di Budapest, in particolare del premier Viktor Orbán, al regime russo di Vladimir Putin. Attraverso l’operazione da 619 milioni di euro, l’azienda ungherese sarebbe venuta in possesso di una tecnologia che serve all’Ucraina per rafforzare i suoi collegamenti ferroviari con l’Unione europea. La Talgo, spiega il quotidiano, costruisce treni per binari con uno scarto ridotto rispetto allo standard occidentale, quindi adatti alla rete ferroviaria ucraina e soprattutto in grado di passare senza difficoltà dal sistema ucraino a quello europeo.
La casa costa sempre di più
In Polonia si è scatenata da tempo una corsa agli appartamenti a buon mercato di Varsavia e di altri grandi centri. L’effetto, spiega la Frankfurter Allgemeine Zeitung, è l’aumento dei prezzi, che in un anno sono saliti di più del 30 per cento. I rialzi, precisa il quotidiano tedesco, sono dovuti in parte alla guerra in Ucraina: da quando è cominciato il conflitto, infatti, è aumentato fortemente il numero di ucraini in fuga dalle bombe, ma anche di russi e bielorussi che cercano un alloggio. La città più richiesta è Varsavia, dove tra l’altro la crescita economica degli ultimi anni (tra il 2014 e il 2024 il reddito medio in Polonia è più che raddoppiato) ha spinto molte persone a investire nel settore immobiliare i propri risparmi. È così, mentre nel 2015 il prezzo medio di un appartamento nel quartiere Praga era di circa novecento euro, oggi è sei volte più alto. La situazione è simile anche in altre città polacche: in alcuni centri storici i prezzi possono raggiungere gli ottomila euro al metro quadro. In parte la situazione del mercato immobiliare è anche frutto di alcune decisioni del governo guidato fino al 2023 dai sovranisti di Diritto e giustizia. Un anno fa l’esecutivo, poco prima delle elezioni legislative, aveva deciso che lo stato si sarebbe accollato gli interessi dei mutui stipulati per la prima casa da chi aveva un reddito basso. La conseguenza più immediata del programma, spiegano gli esperti del settore immobiliare, è stato un aumento vertiginoso della domanda di alloggi, che ha fatto salire ulteriormente i prezzi. ◆
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