Asia e Pacifico

Ottawa accusa New Delhi

Narendra Modi, New Delhi, 12 ottobre 2024 (Raj K Raj, Hindustan Times/Getty)

La crisi diplomatica tra India e Canada si aggrava. La polizia canadese ha detto di avere le prove del coinvolgimento di agenti di New Delhi in gravi attività illegali in Canada commesse da una rete guidata dal noto criminale indiano Lawrence Bishnoi, scrive Scroll. Tra queste, l’omicidio dell’attivista sikh canadese Hardeep Singh Nijjar nel giugno 2023 vicino a Vancouver. Il 14 ottobre Ottawa ha espulso sei diplomatici indiani, incluso l’ambasciatore, e New Delhi, che ha definito “assurde” le accuse, ha risposto espellendo l’ambasciatore canadese ad interim, il suo vice e altri quattro diplomatici. Intanto il **Washington Post ** ha rivelato, citando funzionari canadesi, che l’omicidio di Singh Nijjar era parte di una campagna di New Delhi contro i dissidenti.

Impegno al fianco di Mosca

Secondo ufficiali ucraini e sudcoreani, oltre ai militari mandati nei territori occupati dai russi in Ucraina, la Corea del Nord ha inviato sul campo ingegneri militari a supporto dell’esercito russo per il lancio dei missili KN-23, scrive NKNews.

Strade separate

La Corea del Nord ha fatto saltare in aria la parte settentrionale delle due strade e della linea ferroviaria che collegano le due parti della penisola, spingendo i militari sudcoreani a sparare colpi di avvertimento, scrive il Korea Times. La tensione era salita una settimana prima, quando Pyongyang aveva accusato Seoul di aver mandato dei droni sulla capitale nordcoreana per scaricare un’enorme quantità di volantini con messaggi contro il regime. Kim Yo Jong, la sorella del leader Kim Jong-un, aveva avvertito che i sudcoreani l’avrebbero “pagata cara”. Secondo Yang Moo-jin, docente dell’Università di studi nordcoreani di Seoul, è possibile che Pyongyang voglia costruire una nuova barriera lungo il confine con il sud e che quelle siano state demolizioni preparatorie, scrive il Guardian.

L’accerchiamento

Pechino, 14 ottobre 2024 (Tingshu Wang, Reuters/Contrasto)

Il 14 ottobre Pechino ha schierato aerei e navi da guerra intorno a Taiwan nell’ambito di un’esercitazione militare presentata come un “serio avvertimento al governo separatista”. L’isola, che ha circa 23 milioni di abitanti, è di fatto autonoma dal 1949, ma la Cina la considera una provincia ribelle e punta a riportarla sotto il suo controllo, se necessario con la forza. Il ministero della difesa taiwanese ha denunciato il “comportamento irrazionale e provocatorio” di Pechino, affermando di aver “attivato forze appropriate per difendere la sovranità di Taiwan”. L’esercitazione, che per la prima volta ha coinvolto navi della guardia costiera cinese, che hanno circondato l’isola, si è svolta pochi giorni dopo un discorso del presidente taiwanese Lai Ching-te, che il 10 ottobre, in occasione della festa nazionale, si era impegnato a “resistere ai tentativi di annessione della Cina”. ◆

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1585 - 18 ottobre 2024
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