“Il 21 ottobre un tribunale del Perù ha condannato l’ex presidente Alejandro Toledo (nella foto), al governo dal 2001 al 2006, a vent’anni e sei mesi di prigione per corruzione e riciclaggio di denaro”, scrive il quotidiano El Tiempo. Toledo, 78 anni, è stato giudicato colpevole di aver ricevuto tangenti per milioni di dollari dall’azienda edile brasiliana Odebrecht in cambio della concessione di grandi opere durante il suo mandato. Altri due ex presidenti peruviani, Pedro Pablo Kuczynski e Ollanta Humala, sono indagati nella stessa inchiesta anticorruzione, nota come _lava jato _(autolavaggio). ◆
In tanti già alle urne
“Mancano ancora dieci giorni alle elezioni presidenziali, ma in tutti gli Stati Uniti milioni di persone si stanno già esprimendo grazie alle procedure per il voto anticipato”, scrive il Los Angeles Times. I voti anticipati, di persona o per posta, saranno meno rispetto a quattro anni fa, quando le elezioni si tennero durante la pandemia di covid, ma sembrano essere in aumento rispetto alle elezioni del 2016. Questo dimostra che la pandemia ha contribuito a modificare alcune abitudini degli americani, ma dipende anche dal fatto che Donald Trump, il candidato del Partito repubblicano, sembra aver cambiato idea sul voto anticipato. “Quattro anni fa lo sconsigliava sostenendo che potesse incentivare i brogli, una posizione che secondo alcuni analisti potrebbe aver contribuito alla sua sconfitta. Oggi invece cerca di convincere i sostenitori a votare prima del 5 novembre”. L’appello sembra funzionare, visto che in alcuni stati le persone registrate come elettori o elettrici repubblicani hanno votato in anticipo in numero maggiore rispetto ai democratici (in molti stati quando ci registra nelle liste elettorali bisogna dichiarare l’affiliazione a un partito). Secondo gli ultimi sondaggi fatti negli stati considerati decisivi, come Pennsylvania, Wisconsin e Michigan, Trump sta guadagnando terreno sulla vicepresidente Kamala Harris, candidata del Partito democratico.
Coltivazione alle stelle
Il Sistema integrato di monitoraggio delle colture illecite dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc) il 18 ottobre ha presentato il suo rapporto annuale sulle coltivazioni di coca e quindi sulla potenziale produzione di cocaina. Nel 2023 la Colombia ha raggiunto 253mila ettari coltivati con foglie di coca, un aumento del 10 per cento rispetto all’anno precedente e del 53 per cento di produzione potenziale di droga, scrive InSight Crime. Il centro studi, che si occupa di criminalità organizzata, fa notare che la politica antinarcotici del governo di Gustavo Petro è più permissiva rispetto a quella dei suoi predecessori: ha ridotto le eradicazioni, concentrandosi sui sequestri di droga e aiutando le comunità rurali a orientarsi su alternative legali rispetto alla coltivazione di coca. Ma i gruppi criminali continuano a prendere di mira le comunità che scelgono altre colture.
Sentenza sospesa
La sera del 17 ottobre la corte suprema del Texas ha sospeso all’ultimo momento l’esecuzione di Robert Robertson, un uomo di 57 anni con disturbi dello spettro autistico. Robertson era stato condannato nel 2002 per la morte della figlia, attribuita alla cosiddetta “sindrome del bambino scosso”, che si verifica quando un neonato viene scosso violentemente, causando un trauma cerebrale. L’accusa in seguito è stata messa in discussione. “I giudici hanno accolto la richiesta di una commissione della camera dei rappresentanti dello stato, che ha chiesto di rivalutare il caso prima di applicare la sentenza”, scrive il Texas Observer. Dall’inizio del 2024 negli Stati Uniti ci sono state venti esecuzioni di condannati a morte, di cui cinque in Texas.
Guatemala L’ex direttore del quotidiano indipendente elPeriódico, José Rubén Zamora (nella foto) , il 20 ottobre è uscito di prigione dopo più di 800 giorni e potrà scontare la condanna ai domiciliari. Zamora, che si considera un detenuto politico, è accusato di riciclaggio di denaro.
Messico Il 20 ottobre Marcelo Pérez, un prete cattolico di etnia maya tzotzil, è stato ucciso a San Cristóbal de Las Casas, in Chiapas, dopo aver celebrato la messa. Tra il gennaio e l’agosto di quest’anno nello stato ci sono stati cinquecento omicidi.
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