Alla corte suprema indiana sono in corso le udienze in merito a varie petizioni per la criminalizzazione dello stupro coniugale. “L’India è uno dei 36 paesi al mondo in cui lo stupro coniugale non è reato”, scrive Outlook. “L’attuale cornice giuridica protegge i mariti, permettendogli di avere rapporti sessuali non consensuali con le mogli senza rischiare di essere penalmente perseguibili”. Gli attivisti che hanno presentato le petizioni hanno ricevuto un duro colpo dal governo centrale, che nel suo affidavit consegnato alla corte sostiene che equiparare il sesso coniugale non consensuale allo stupro sarebbe eccessivo perché potrebbe “avere un impatto grave sulla relazione coniugale e portare a gravi disturbi nell’istituzione del matrimonio. L’assunto di fondo, dice il governo, è che con il matrimonio l’uomo stipula un accordo con la donna in base a cui il suo consenso ad avere rapporti varrà sempre”, spiega il settimanale. Il governo sostiene inoltre che le donne hanno già degli strumenti legali contro gli abusi sessuali, come la legge sulla crudeltà verso le donne sposate. Secondo lo studio nazionale sulla salute delle famiglie pubblicato nel 2016 dal ministero della sanità, l’83 per cento delle indiane sposate tra i 15 e i 49 anni dichiaravano di aver subìto violenza sessuale dal marito. ◆
Sullo stupro coniugale
I Brics con Putin
Dal 22 al 24 ottobre a Kazan, in Russia, il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro indiano Narendra Modi, insieme ai leader delle altre economie emergenti, si sono riuniti per il vertice dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Al centro del summit ospitato dal presidente russo Vladimir Putin nel tentativo di dimostrare all’occidente che i suoi tentativi di isolare Mosca sono falliti, c’è stata la guerra in Ucraina, scrive la Reuters. Per la prima volta al vertice hanno partecipato anche i nuovi membri del gruppo: Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti. I Brics oggi rappresentano il 45 per cento della popolazione mondiale e il 35 per cento dell’economia globale. “Ma ci sono divisioni e preoccupazioni anche tra gli stessi paesi dei Brics su come un gruppo così vasto possa espandersi così rapidamente mantenendo finalità geopolitiche comuni e ottenendo risultati economici reali”, continua l’agenzia di stampa. Incontrando Putin, Xi Jinping ha detto che “il mondo è in balìa di cambiamenti senza eguali nell’ultimo secolo, ma la partnership strategica di Pechino con Mosca è un elemento di stabilità”. Alla vigilia del vertice Putin aveva accolto un altro “grande amico”, Modi, che si è offerto di mediare per una soluzione pacifica in Ucraina. Xi e Modi si sono incontrati per la prima volta in cinque anni.
Carne da cannone
L’intelligence sudcoreana ha svelato che più di diecimila soldati nordcoreani andranno a combattere in Ucraina insieme all’esercito russo. “Non è chiaro ancora quanti saranno, ma è chiaro che la mossa di reclutare forze combattenti dalla Repubblica popolare democratica di Corea è almeno in parte politicamente motivata”, scrive Asia Times. “Ma sarà anche un colpo tatticamente azzeccato? L’aspetto politico è evidente: usare i soldati di un nemico di Washington è una chiara dimostrazione di opposizione all’ordine globale a guida statunitense. E dimostra che Mosca non è isolata. Ma ci sono vari problemi legati a questi aspiranti mercenari: la Corea del Nord è un paese povero e autoritario e i suoi militari sono mal equipaggiati, malnutriti e demotivati. Se inviati in nuovi teatri di guerra contro armi all’avanguardia fornite dalla Nato, potrebbero diventare carne da cannone impreparata gettata nelle trincee del Donbass. Per non parlare della possibilità che i soldati di Pyongyang disertino in massa”.
Maggioranza a rischio
Alle elezioni legislative del 27 ottobre il Partito liberaldemocratico (Pld, al governo) potrebbe perdere la maggioranza in parlamento, scrive l’agenzia Kyodo. Il partito che dal dopoguerra governa il Giappone quasi ininterrottamente risente infatti degli scandali che l’hanno colpito negli ultimi due anni. Prima le rivelazioni in merito ai legami di molti suoi esponenti con la Chiesa dell’unificazione, emersi dopo l’omicidio del primo ministro Shinzo Abe da parte di un ex affiliato all’organizzazione; poi, lo scandalo dei finanziamenti illeciti alle varie correnti del partito, che ne ha affossato i consensi e costretto il primo ministro Fumio Kishida a lasciare a settembre. A guadagnarci potrebbe essere l’ex premier Yoshihiko Noda ( nella foto ), nuovo leader del Partito costituzionale democratico del Giappone, la principale forza d’opposizione, che vuole assumere posizioni più centriste per cercare di conquistare l’elettorato conservatore, scrive il Mainichi Shimbun.
India-Cina Il 21 ottobre Cina e India hanno annunciato la fine dello stallo militare lungo il confine conteso che attraversa il Ladakh, sull’Himalaya, che durava dal 2020. I due paesi hanno raggiunto un accordo sul pattugliamento della zona che potrebbe portare a una distensione dei rapporti.
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