Dopo una campagna elettorale segnata dalle ingerenze russe, sotto forma di brogli, manipolazioni e compravendita di voti, il 3 novembre l’europeista Maia Sandu è stata confermata presidente della Moldova. Al ballottaggio ha sconfitto il candidato filorusso Alexandr Stoianoglo con il 55,3 per cento dei voti, raccolti soprattutto nella capitale Chișinău e tra gli elettori della diaspora. La vittoria di Sandu arriva due settimane dopo il successo di misura del sì nel referendum sull’ingresso nell’Unione europea. “Com’era già successo, la diaspora ha spostato l’equilibrio elettorale a vantaggio delle forze europeiste”, scrive Agora. “Perché i moldavi che vivono all’estero vogliono avvicinare il loro paese d’origine all’Europa”. ◆
La manovra dei laburisti
Il 31 ottobre il governo laburista ha presentato la manovra finanziaria per il 2025. Come ha spiegato la ministra dell’economia Rachel Reeves, l’obiettivo è accrescere la spesa pubblica attraverso un aumento del debito e più tasse su industrie, redditi alti e transazioni finanziarie. Le risorse raccolte saranno spese per rilanciare l’economia e per i servizi pubblici. “La manovra è un punto di svolta verso un ruolo significativamente più rilevante dello stato nell’economia”, scrive il Financial Times. “Reeves ha cominciato a riparare le fondamenta dell’economia britannica da una posizione di partenza piuttosto difficile”. Più scettico il Times: invece di puntare sulla crescita, “Reeves ha deciso di rimanere legata all’attuale modello di sviluppo, in cui i settori produttivi sono cannibalizzati dalla tasse usate per sostenere una popolazione sempre più anziana e dei servizi pubblici mai riformati”. Il Partito conservatore ha eletto la sua nuova leader: è l’ex ministra del commercio Kemi Badenoch ( nella foto ), che diventa così la prima leader nera di un grande partito britannico. “La sua ascesa è un’ulteriore prova del fatto che la politica britannica ha cominciato a rispecchiare la realtà multiculturale del paese”, scrive il Guardian. “Sotto tutti gli altri aspetti, però, con il suo conservatorismo vecchio stile Badenoch sembra uscita direttamente dal passato”.
La Russia attacca e avanza
Negli ultimi giorni la Russia ha lanciato una doppia offensiva contro l’Ucraina. Da una parte sono aumentati gli attacchi contro obiettivi civili nella zona di Charkiv, dove tra il 29 ottobre e il 3 novembre ci sono stati almeno otto morti e più di cento feriti, dall’altra i soldati russi continuano ad avanzare nel Donbass e ormai sono alle porte di Pokrovsk, centro di importanza strategica per le forze di Kiev. Secondo un analista dell’intelligence estone citato dal Kyiv Independent, “se Mosca continuerà ad attaccare con questa intensità, entro la fine del 2024 i soldati ucraini potrebbero essere costretti a ritirarsi da Pokrovsk”. Intanto Kiev ha anche fatto sapere che ci sono stati i primi scontri tra il suo esercito e i soldati nordcoreani mandati da Pyongyang a combattere a fianco delle forze di Mosca nella regione russa di Kursk, in parte occupata dagli ucraini.
Processo per l’omicidio Paty
Si è aperto il 4 novembre a Parigi (nella foto) il processo a otto adulti accusati di aver contribuito alla campagna d’odio che ha portato all’omicidio nel 2020 di Samuel Paty, un insegnante di storia e geografia di 47 anni. Paty era stato accoltellato e decapitato il 16 ottobre 2020 vicino alla sua scuola, nella regione di Parigi. L’autore dell’omicidio, Abdoullakh Anzorov, un estremista islamico russo di origine cecena, di 18 anni, era stato ucciso dalla polizia poco dopo l’attacco. Due persone sono accusate di aver accompagnato Anzorov in una coltelleria di Rouen, a nordovest della capitale, e rischiano l’ergastolo, scrive Le Figaro. Gli altri sei imputati sono accusati di partecipazione a un’associazione criminale terroristica.
Germania Otto giovani accusati di far parte di un gruppo paramilitare neonazista sono stati arrestati nel corso di un’operazione che si è svolta nell’est del paese, in Polonia e in Austria.
Unione europea Sono cominciate il 4 novembre a Bruxelles le audizioni dei 26 candidati alla carica di commissari europei: entro il 21 novembre saranno sottoposti a un’intervista pubblica di tre ore. Per essere confermati serve il sì di due terzi dei coordinatori delle commissioni parlamentari competenti per la materia di cui il candidato dovrebbe occuparsi.
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