I dinosauri dominarono la Terra anche grazie alla loro alimentazione. Lo raccontano più di cinquecento bromaliti – escrementi e vomito fossili –rinvenuti in Polonia e risalenti a più di duecento milioni di anni fa. L’analisi dei reperti ha permesso di ricostruire cosa mangiavano questi animali e come interagivano con l’ambiente. In quel periodo l’attività vulcanica avrebbe favorito una maggiore diversità vegetale, permettendo lo sviluppo di grandi erbivori e successivamente di dinosauri carnivori. I risultati, scrive Nature, supportano l’ipotesi che la flessibilità della dieta in risposta ai cambiamenti ambientali sia stato un fattore chiave del successo evolutivo dei dinosauri, che nel giro di trenta milioni di anni si affermarono sugli altri gruppi di rettili e dopo l’estinzione di massa del triassico-giurassico diventarono i vertebrati terrestri dominanti.
Le feci dei dominatori
A che punto è la lotta all’aids
Il 2024 ha segnato importanti progressi nella lotta all’hiv, con un aumento delle persone trattate e meno morti per aids. Tuttavia l’obiettivo fissato dalle Nazioni Unite di mettere fine all’epidemia entro il 2030 è ancora a rischio, commenta The Lancet. Alcuni paesi sono sulla buona strada, ma in diverse regioni il traguardo è lontano. Uno dei problemi principali è l’alto numero di nuove infezioni da hiv, con 1,3 milioni di casi stimati nel 2023. In America Latina, Europa orientale e Asia centrale i contagi sono in crescita, soprattutto nei gruppi a rischio come uomini che hanno rapporti con uomini, consumatori di droghe iniettabili e lavoratori del sesso. In Africa i casi sono ancora alti tra donne e ragazze, anche a causa dello stigma che limita l’uso della profilassi orale pre-esposizione. Una terapia promettente è il lenacapavir, un farmaco che si è rivelato molto efficace nella prevenzione dell’hiv. Ma diversi ostacoli complicano l’accesso equo alle terapie e alla prevenzione. I soli progressi scientifici non sono sufficienti, conclude la rivista britannica: per eliminare l’hiv serve una scelta politica ed economica. ◆
L’aviaria si sta evolvendo
La scoperta di due nuovi casi di influenza aviaria H5n1 in persone che non avevano avuto contatti apparenti con animali infetti aumenta i timori che il virus possa innescare una nuova pandemia, scrive New Scientist. La maggior parte dei contagi confermati negli Stati Uniti è legata agli allevamenti di bovini, ma l’analisi dei campioni prelevati dai due casi mostra delle mutazioni che in futuro potrebbero permettere al virus di passare da un umano all’altro.
Il segreto del gatto rosso
Due studi indipendenti pubblicati in attesa di revisione su bioRxiv potrebbero aver individuato il gene responsabile del colore arancione nella pelliccia dei gatti, che gli scienziati cercavano da più di sessant’anni. Questo tratto sarebbe frutto di un complesso meccanismo dovuto a una mutazione del gene Arhgap36, presente sul cromosoma X, che spiegherebbe anche perché la maggior parte dei gatti rossi (nella foto) sono maschi mentre quasi tutti quelli a macchie arancioni sono femmine.
L’alfabeto più antico
Gli archeologi della Johns Hopkins university hanno scoperto in una delle tombe di Tell Umm-el Marra, in Siria, i più antichi esempi di scrittura: sono incisioni su piccoli cilindri di pietra risalenti al 2400 aC, cioè 500 anni prima della scrittura proto-sinaitica egiziana. I simboli incisi potrebbero essere le lettere di un alfabeto. Queste iscrizioni sono ancora indecifrate, riferisce Nature, ma suggeriscono che la scrittura potrebbe essere comparsa prima di quanto si pensava e probabilmente non in Egitto.
Paleontologia L’analisi dei resti fossili rinvenuti in Germania e risalenti a 150 milioni di anni fa ha permesso di identificare una nuova specie di pterosauro, chiamato Skiphosoura bavarica (nell’immagine). L’animale presenta caratteristiche comuni ai primi pterosauri e a quelli più recenti, e potrebbe aiutare a comprendere meglio l’evoluzione di questo gruppo di rettili, scrivono gli autori della scoperta su Current Biology.
Fisica Vicino a Pechino, in Cina, sta per essere attivato un nuovo sincrotrone chiamato High energy photon source (Heps), scrive Science. La struttura, costata più di seicento milioni di dollari, è la prima di questo tipo in Asia e produrrà fasci di fotoni che potranno essere usati per esperimenti in campi come la scienza dei materiali, la chimica e la medicina.
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