La Nuova Zelanda conduce delle attività di spionaggio di massa su internet nei confronti dei paesi vicini nel Pacifico e condivide le informazioni raccolte con l’agenzia statunitense Nsa. Lo rivelano dei nuovi documenti riservati forniti da Edward Snowden e pubblicati dal sito The Intercept e dal quotidiano The New Zealand Herald.
L’agenzia Government communications security bureau, l’equivalente neozelandese dell’Nsa, ha spiato paesi come Tuvalu, le Samoa, Vanuatu, le isole Salomone, Tonga e i territori francesi d’oltremare Nuova Caledonia e Polinesia francese. I dati raccolti sono stati condivisi con i paesi della rete d’intelligence chiamata “Five eyes” (Stati Uniti, Australia, Regno Unito e Canada).
Le intercettazioni avvengono nella base di Waihopai, nell’Isola del sud, in Nuova Zelanda. Si tratta di raccolta di dati full take, che mette insieme sia i contenuti delle conversazioni sia i metadati (informazioni che rimandano ad altri dati, possono indicare chi è il mittente o il destinatario di un messaggio, oppure l’indirizzo ip, l’orario e il luogo dal quale è stato mandato).
I dati, che comprendono email, chat e dati di navigazione, sono stati raccolti senza bisogno di chiedere autorizzazioni alla magistratura e vengono analizzati grazie al controverso software XKeyscore della Nsa, di cui Snowden aveva parlato già nel 2013.
Il premier neozalendese, John Key, ha detto che l’inchiesta di The Intercept e New Zealand Herald contiene errori e supposizione false, ma non ha spiegato quali. The Intercept, The New Zealand Herald
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