• La polizia sta ancora cercando due sospettati. Il primo è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza all’aeroporto di Zaventem. Il secondo è stato visto nella metropolitana insieme a Khalid el Bakraoui, uno dei due fratelli kamikaze. Nessuno dei due è stato identificato.
  • Najim Laachraoui, già sospettato di essere uno dei coordinatori da Bruxelles degli attentati parigini, è stato identificato come il secondo attentatore suicida. Lo riportano i mezzi d’informazione francesi e belgi, ma la notizia non è stata confermata.
  • Salah Abdeslam, tra autori degli attentati del 13 novembre, è comparso brevemente di fronte alla camera di consiglio di Bruxelles, ma l’udienza è stata rinviata al 7 aprile. Abdeslam secondo gli inquirenti aveva legami anche con la cellula di Bruxelles. Il suo avvocato, Sven Mary, ha dichiarato che il suo cliente “non era a conoscenza” degli attentati del 22 marzo a Bruxelles e ha aggiunto che Abdeslam non ha intenzione di opporsi all’estradizione dal Belgio alla Francia.
  • Ci sono ancora poche informazioni sulle 31 vittime degli attentati. Il portavoce della procura federale belga ha spiegato che le identificazioni sono difficili “perché si è trattato di esplosioni particolarmente violente e ci sono molti stranieri”. Secondo il ministro degli esteri belga ci sono vittime di più di quaranta nazionalità diverse. I feriti sono più di 270, secondo l’ultimo bilancio ufficiale diffuso dalle autorità.
  • Rob Wainwright, capo dell’agenzia Europol, ha confermato che gli attacchi di Bruxelles sono legati a quelli del 13 novembre a Parigi e ha aggiunto che lo Stato islamico ha assunto una strategia più “aggressiva” in Europa. Ci sono almeno 5.000 potenziali terroristi in Europa, ha aggiunto Wainwright, e sono a rischio altri paesi oltre alla Francia e al Belgio.
  • Il ministro degli interni Jan Jambon e quello della giustizia Koen Geens hanno presentato al primo ministro belga Charles Michel le loro dimissioni, ma Michel le ha respinte. Lo scrivono diversi mezzi d’informazione belgi.
  • La sera del 23 marzo Recep Tayyip Erdoğan ha dichiarato che Ibrahim el Bakraoui, uno degli attentatori di Bruxelles, a giugno era stato arrestato in Turchia ed estradato in Belgio.

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