Ucraina-Russia
Il 13 giugno l’esercito ucraino ha riconosciuto di essersi ritirato dal centro della città strategica di Severodonetsk, nella regione di Luhansk, nell’est dell’Ucraina, in seguito a una nuova offensiva delle forze di Mosca. Secondo i separatisti filorussi, le forze ucraine sono in trappola dopo la distruzione di un ponte che collegava Severodonetsk alla vicina città di Lysyčansk.
Regno Unito-Unione europea
Il 13 giugno il governo britannico ha presentato in parlamento un progetto di legge per modificare unilateralmente il protocollo nordirlandese, che fa parte dell’accordo sulla Brexit firmato con l’Unione europea. Il protocollo, che prevede controlli doganali sulle merci in arrivo in Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna per evitare il ritorno di una frontiera fisica con l’Irlanda, ha causato una crisi politica nella regione. Bruxelles considera inaccettabile una modifica unilaterale dell’accordo e minaccia rappresaglie.
Regno Unito-Ruanda
La corte d’appello britannica ha respinto il 13 giugno un ultimo ricorso contro il progetto del governo di trasferire in Ruanda i migranti entrati senza documenti nel paese. Oggi è prevista la partenza del primo volo con un piccolo gruppo di sette o otto migranti. Altri 23 hanno vinto un ricorso e potranno restare nel paese, almeno temporaneamente. Il 14 aprile il primo ministro Boris Johnson aveva annunciato un accordo con il Ruanda sull’accoglienza ai migranti in cambio di finanziamenti, con l’obiettivo di scoraggiare le traversate della Manica.
Burkina Faso
Il 13 giugno il portavoce del governo Lionel Bilgo ha annunciato che almeno cinquanta civili sono morti in un attacco jihadista condotto nella notte tra l’11 e il 12 giugno nel villaggio di Seytenga, nel nordest del paese, vicino al confine con il Niger. Secondo altre fonti le vittime potrebbero essere più di cento.
Sudan
Più di 110 persone sono morte negli ultimi giorni negli scontri tra la tribù gimir e quella araba rizeigat nella regione di Kolbus, nello stato del Darfur Occidentale. Diciassette villaggi sono stati incendiati. L’annuncio è stato dato il 13 giugno da Ibrahim Hashem, un capo della tribù gimir, che ha registrato la maggior parte delle vittime.
Cuba
Il 13 giugno l’ufficio del procuratore generale ha annunciato che 381 partecipanti alle manifestazioni antigovernative dell’11 luglio 2021 sono stati condannati a pene fino a 25 anni di prigione. La maggior parte è accusata di “sedizione, sabotaggio, furto, aggressione, oltraggio o disordine pubblico”. Quasi 1.400 persone erano state arrestate in più di cinquanta città.
Canada
Il 13 giugno l’autore di un attacco nel centro di Toronto che aveva causato undici vittime nel 2018 è stato condannato all’ergastolo, senza possibilità di liberazione prima di venticinque anni. Alek Minassian, 25 anni, aveva diretto volontariamente un furgone preso in affitto contro la folla.
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