In un momento in cui l’ambiente della fotografia è abbastanza atono, per non dire depresso, è abbastanza rassicurante assistere alla nascita di belle iniziative, esigenti, ambiziose, addirittura poco ragionevoli. In molti casi da un rifiuto a lasciarsi andare al pessimismo dell’ambiente circostante possono nascere le cose più riuscite.
Perciò è un’ottima notizia l’apertura il 17 maggio della Galleria del Cembalo nel cuore di Roma, al prestigioso indirizzo di largo della Fontanella Borghese, consacrata alla fotografia. L’esposizione inaugurale, curata da Giovanna Calvenzi, è un percorso lungo il meglio della fotografia italiana, da Ugo Mulas a Paolo Pellegrin, Moira Ricci e Paolo Ventura, passando, tra gli altri, per Olivo Barbieri e Gabriele Basilico.
Non c’è una chiave estetica esclusiva, ma piuttosto un’affermazione forte sugli autori, sulla loro coerenza e al tempo stesso sulle peculiarità del loro approccio, sia in bianco e nero sia a colori. In più la gioia di poter rivedere l’ensemble che Ugo Mulas ha dedicato (con una certa complicità) a Marcel Duchamp.
Si può immaginare che questi dodici sguardi, riuniti grazie all’iniziativa dell’editore Mario Peliti e al lavoro di ricerca della storica Paola Stacchini Cavazza, possano anche svolgere il ruolo di apripista per altre mostre eccezionali che seguiranno.
Buona fortuna.
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