Niente da fare : quando si tratta di vendere materiale volante o rotabile ai belgi, gli italiani sembrano molto bravi a vincere le gare d’appalto, salvo poi a mettersi nei guai.
*I nuovi elicotteri dell’esercito belga!
“Gli italiani hanno di nuovo cercato di rifilarci il loro ciarpame!”
Disegno di Vadot, uscito su L’Echo (Bruxelles)*
L’ultimo episodio riguarda gli elicotteri Agusta Westland NH90, fabbricati da Finmeccanica, di cui il Belgio ha acquistato otto esemplari, quattro dei quali destinati al soccorso in mare. Il problema, rileva il sito della RTBF (la televisione pubblica belga francofona), è che “l’acqua di mare è salata. Tutti lo sanno, tranne forse gli ideatori dell’NH90”, i cui primi esemplari in uso da poco dalla marina dei Paesi Bassi hanno denunciato “un’importante corrosione dopo l’uso di questi elicotteri sul mare. La Francia ha denunciato gli stessi problemi.”
La Difesa belga ha anche segnalato altri difetti, prosegue Rtbf.be, come
il peso, ma anche la potenza eccessiva. Per esempio, se si avvicina troppo a un canotto di salvataggio, potrebbe addirittura farlo volare. Come salvataggio, c’è di meglio. I sindacati denunciano per parte loro il prezzo: 300 milioni per otto esemplari. È dalle 5 alle 7 volte superiore al celebre Sea King [che gli NH90 devono sostituire].
“La cosa buffa in questa storia”, aggiunge Rtbf.be,
è che dietro a questo elicottero si trova Finmeccanica, una conglomerata italiana che realizzò il treno Fyra. Ricordate? il treno che non sopportava il freddo e la neve. Acquistato dai Paesi Bassi e dal Belgio e che fece infuriare la Sncb [le ferrovie belghe]. Dopo un inverno senza neve, cosa che può capitare, ci vorrebbe anche un mare senza sale. Cosa meno frequente.
Anche se, precisa il sito, “i nuovi elicotteri dell’esercito belga, più recenti, non soffrono degli stessi mali di quelli olandesi dello stesso tipo, hanno assicurato in coro diversi responsabili della Difesa”.
Non c’è da stupirsi della reazione belga: nel reame, il nome Agusta evoca uno scandalo di corruzione legato all’acquisto, nel 1988, di una serie di elicotteri da combattimento fabbricati dalla ditta italiana, che si concluse con l’arresto e/o le dimissioni di diversi politici belgi.
*Gian Paolo Accardo è condirettore di Presseurop.eu e vice caporedattore a Courrier international.
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