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Jack White, Lazaretto

Lazaretto è il nuovo singolo di Jack White. Ed è anche la canzone che dà il titolo al suo secondo album solista, [in uscita il 10 giugno][1] per la Third Man records. Lo stile del pezzo è molto simile a quello del precedente disco Blunderbuss. Hard rock spruzzato di folk, con tastiere e violini ad accompagnare i robusti riff di chitarra dell’ex leader dei [White Stripes][2].

Prince, The breakdown

Stare dietro a Prince non è mai facile. Il 18 aprile il musicista di Minneapolis ha annunciato all’improvviso un nuovo accordo con la Warner Bros, la sua ex casa discografica, con la quale aveva interrotto i rapporti nel 1996. Prince ha aggiunto che sta lavorando a un nuovo album con la sua band tutta al femminile 3rdeyegirl, che dovrebbe intitolarsi Plectrum electrum. Non contento, dopo qualche ora ha pubblicato in rete il nuovo singolo The breakdown, una ballatona strappalacrime.

Woven Hand, The refractory

Dispotico, ossessionato dalla religione, misantropo. David Eugene Edwards è un artista famoso per il suo carattere difficile. Ma anche un superbo autore di canzoni. Lo è stato soprattutto con i [16 Horsepower][3], band alt country attiva tra la fine degli anni novanta e gli anni duemila, capace di creare un rock gotico affascinante e intriso di religiosità. I superstiti di quel progetto, concluso nel 2008, hanno dato vita ai Woven Hand. Questo è uno dei brani del loro nuovo disco, [intitolato Refractory obdurate][4], che esce proprio il 25 aprile e si può ascoltare in streaming [a questo indirizzo][5].

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Benjamin Booker, Violent shiver

Nato in Virginia e cresciuto Tampa, Florida, da qualche anno il ventunenne Benjamin Booker si è trasferito a New Orleans. La Ato, la casa discografica che l’ha appena ingaggiato, [definisce la sua musica][6] “un cocktail di punk, folk e blues di New Orleans”. In attesa del disco d’esordio, è uscito questo bel singolo.

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Damon Albarn, Heavy seas of love

Il primo album solista di Damon Albarn sarà pubblicato il 28 aprile ma si può già ascoltare in streaming a questo indirizzo. Un disco ad alti e bassi che non convince del tutto. Tra gli alti però va messa Heavy seas of love, canzone arricchita dalla collaborazione di un certo Brian Eno.

Giovanni Ansaldo lavora a Internazionale. Si occupa di tecnologia, musica, social media. Su Twitter: @giovakarma

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