Chissà come si comporterebbe in Italia Amy Chua. Insegna legge a Yale e ha scritto un libro che in America fa discutere. Chua racconta che ha cresciuto le sue due figlie, oggi adolescenti, applicando i rigidi sistemi educativi cinesi: niente tv, niente videogiochi e tantissimo studio. Il mestiere di genitore è difficile a ogni latitudine, e in ogni epoca. Ma bisogna ammettere che nell’Italia di oggi non è semplice educare un figlio o una figlia, soprattutto se adolescenti: l’età in cui si prende per la prima volta in mano un giornale, si guardano i notiziari in tv e ci si comincia a formare una coscienza civile e sociale. Se noi adulti abbiamo una gamma di reazioni che va dalla noia alla nausea, quali sono i pensieri di un dodicenne o di una sedicenne mentre legge di bunga bunga e culi flaccidi, di escort e cocaina? Quali ricordi avranno questi ragazzi quando diventeranno adulti? In che modo quello che leggono oggi si rifletterà sui loro rapporti personali di domani, sull’idea che avranno delle istituzioni, della responsabilità civile, della giustizia, dell’impegno, della politica? Che paese stiamo preparando per i nostri figli?

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