Ripensare a Enrico Berlinguer non significa avere nostalgia di un passato che, per tanti versi, è una fortuna che sia passato. Significa invece ricordare che persone come lui non avevano paura di parlare di cose difficili, non si spaventavano davanti alla complessità. Oggi molti amano scimmiottare la parte peggiore della politica americana, ma fuori contesto.
Fanno il verso alla comunicazione aziendale fintamente spigliata e nascondono dietro una cortina fumogena di slogan una certa povertà di idee. Confondono l’intento, giusto, di prestare attenzione anche alla forma con quello, perverso, di fare attenzione solo alla forma, tralasciando i contenuti e la loro coerenza.
Ma soprattutto scambiano i cittadini per bambini, infantilizzano ogni discorso come se i loro interlocutori fossero incapaci di rimanere attenti per più di cinque minuti. Non capiscono che oggi c’è sempre più bisogno di risposte complesse, e perfino difficili.
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