Chi ha letto Il bar sotto il mare di Stefano Benni forse la ricorda: la pulce del congiuntivo è uno dei biblioanimali dannosi che si annidano nei libri. Mentre la cimice maiofaga divora le maiuscole e il verme disicio – che dà il titolo al racconto – scambia le parole, la pulce del congiuntivo “mangia tutte le persone del congiuntivo, con preferenza per la prima plurale”.
A leggere le email che arrivano alle Correzioni, si direbbe che anche Internazionale è infestato dai parassiti. “Come può un genitore continuare con fiducia la sua battaglia quotidiana in difesa del moribondo congiuntivo contro le figlie di 9 e 11 anni che lo ritengono superfluo e astruso, quando perfino in un giornale curato e attento alla lingua come Internazionale si legge (Regole n. 927): ‘Fingi che ti dispiace lasciare i tuoi colleghi’?”, ci ha scritto un’abbonata.
Forse le sue figlie non lo trovano astruso, ma non si preoccupano di scomodarlo per parlare con la mamma. Anche se non è superfluo, il congiuntivo è più adatto a un registro formale. L’indicativo, quello che usiamo nelle chiacchiere di tutti i giorni, è più semplice e più familiare. Per questo, quando la grammatica lo consente, Internazionale lo preferisce. Quanto alle pulci, ci sarà sempre un lettore pronto a farcele.
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