John McIntyre è un signore sulla sessantina con una folta chioma bianca, gli occhiali e la cravatta a farfalla. Fa il copy editor dal 1980, e dal 1986 lavora per il Baltimore Sun, il quotidiano di Baltimora.
Il suo blog è quasi un oggetto di culto per gli addetti ai lavori: con il tono distaccato del giornalista navigato, la curiosità del giovane alle prime armi e la battuta sempre pronta, McIntyre discetta di grammatica, sintassi, neologismi, errori e mode lessicali. I suoi tweet, raccolti nel libro
The old editor says, sono un distillato di saggezza editoriale. Vuoi scrivere un articolo? “Se non riesci a dire di che parla in una frase, vuol dire che non lo sai”.
Non riesci a cominciare? “In principio Dio creò il cielo e la terra: bastano nove parole per un buon attacco”. Devi tagliare? “Comincia dalle parti più noiose”. Non è impossibile: “Potrei tagliare il Padre nostro, figliolo”.
Controlla tutto: “Se vedi una percentuale, tira fuori la calcolatrice”, “Se tua madre dice che ti vuole bene, verifica”. Quando correggi un pezzo, “rispetta le intenzioni dell’autore, se si capiscono e sono sensate”. Non affidarti al correttore automatico: “Rileggi sulla carta, Mister Futuro del Giornalismo Digitale”. E non illuderti: “Puoi provare a scrivere da ubriaco, ma la revisione devi farla da sobrio”.
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