Autori vari, Storia d’Italia. Migrazioni.
Einaudi, 804 pagine, 95,00 euro
Nei ponderosi annali di storia del nostro paese, ecco infine un volume ricco di saggi riassuntivi (ben 39) sulle migrazioni, dall’Italia verso l’esterno e viceversa.
Molti esplorano temi poco studiati in passato a causa della disattenzione della nostra cultura verso l’idea della penisola come luogo di insediamenti, spostamenti, attraversamenti abituali di popolazioni.
Di molti argomenti l’università si è accorta con colpevole ritardo, perché venuti di moda solo di recente per effetto della globalizzazione. Un’impresa meritoria, seria, che in molte voci fa avvertire qualcosa di più che un interesse accademico, anche se è l’accademia il suo sfondo, con tutti i limiti dell’autoreferenzialità e della distanza (e a volte di una certa spocchia).
Tre le parti del libro: dal tardo antico all’ancien régime, l’otto-novecento, e infine i nostri tempi, “tra novecento e nuovo millennio”. Vi trovano posto anche i migranti per politica e religione, le donne e i barbari, gli scrittori e i rom. Si scoprono cose essenziali per la comprensione della nostra storia e del nostro presente, utili per reagire al razzismo della nostra società, che parte oggi dall’alto e sembra quasi paralizzarci. Il volume è molto caro, ma si potrà consultare nelle buone biblioteche.
Internazionale, numero 796, 22 maggio 2009
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