A cura di Orazio La Rocca, Raffaele Nogaro, Ero straniero e mi avete accolto. Il Vangelo a Caserta
Laterza, 130 pagine
Di questi tempi, sul territorio, è più facile trovare appoggio in preti e gruppi cattolici che non in politici e amministratori di sinistra. Nogaro, friulano, è stato per 26 anni vescovo in Campania, attivissimo e discusso, considerato un rompiscatole. Qui dice la sua sollecitato da domande pertinenti, e ne risulta il quadro di una zona calda d’Italia, con la sua corruzione e abitudine al sopruso camorrista e affarista, ma anche con le sue potenzialità.
Concretamente dalla parte dei poveri e soprattutto degli immigrati (“in più occasioni ho detto ad alta voce che la legge Bossi-Fini offende i diritti della persona”), in prima fila nei movimenti pacifisti (suo sodale fu don Tonino Bello, al tempo dei massacri jugoslavi), l’azione pastorale di Nogaro non è stata sempre tranquilla, e la sua spinta è stata la fedeltà al Vangelo e la reazione che ne deve conseguire allo scandalo della disuguaglianza sociale e della violenza in tutte le sue forme, anche della violenza sulla natura.
Quest’intervista illumina anche sulle contraddizioni interne alla Chiesa, qui e ora, spesso lontana dalla persuasione di Nogaro che essa “dovrebbe farsi carico dell’uomo in ogni situazione, accogliendo tutti, soprattutto chi sbaglia e le vittime di ogni genere”.
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