Cinque anni fa la Research in motion (Rim), che produce il BlackBerry, era l’azienda tecnologica più celebrata del mondo. Il suo cellulare dominava il mercato degli smartphone, era il preferito dagli uomini d’affari e aveva contribuito a diffondere gli sms. Era diventato uno status symbol. Oggi non è più così. Grazie all’iPhone e agli apparecchi che usano il sistema Android, il suo mercato si è molto ridotto. Secondo alcune stime, negli Stati Uniti è sceso dal 44 per cento del 2009 al 10 per cento dell’anno scorso. Da un recente studio è emerso che solo un terzo delle persone che usano un BlackBerry ne compreranno un altro quando cambieranno cellulare. Nell’ultimo anno il valore delle azioni della Rim è sceso del 75 per cento e due settimane fa l’azienda ha cambiato amministratore delegato. Il New York Times si è chiesto se il BlackBerry farà la fine di altri aggeggi superati come il cercapersone.
La spiegazione più semplice di quello che è successo alla Rim è che, come tante altre aziende, è stata travolta dalla Apple. Ma il vero problema è che il mondo della tecnologia è cambiato e la Rim no. Il BlackBerry era stato progettato per le aziende. I suoi veri clienti non erano gli utenti ma le persone che dirigevano i settori di information-technology delle grandi imprese, perché quel cellulare gli garantiva ciò che volevano: affidabilità e sicurezza. Era un sistema chiuso, con una sua rete. Gli utenti normali non potevano cambiare le sue impostazioni. Perciò le aziende lo amavano, e la Rim partiva dall’idea che una volta che le imprese lo avessero adottato, anche i consumatori lo avrebbero fatto.
Conquistare il mercato delle aziende e quello statale per poi raggiungere gli utenti comuni è un vecchio sistema. All’inizio il telegrafo era usato soprattutto dalle ferrovie, dalle istituzioni finanziarie e dalle grandi imprese. Il telefono, anche se diventò popolare abbastanza presto, all’inizio era principalmente uno strumento di lavoro. La macchina da scrivere era usata soprattutto negli uffici. Internet è nata nel complesso militare-industriale e i suoi primi utenti erano professori e scienziati. Il personal computer, anche se ha avuto quasi subito i suoi appassionati, si è diffuso solo dopo che l’Ibm ha introdotto i modelli studiati per le aziende. Storicamente le nuove tecnologie sono sempre state molto costose e quindi le prime ad adottarle sono state in genere le grandi aziende che usandole potevano guadagnare (o risparmiare).
Nel 2006 la Rim era convinta che la storia dello smartphone avrebbe ricalcato quella del telegrafo. Ma non è andata così. Anzi, quando il BlackBerry era al culmine della sua popolarità, stavamo già entrando nell’era di quella che viene definita con un termine brutto la consumerizzazione delle tecnologie dell’informazione, cioè l’epoca dell‘“ognuno si porti il suo telefono”. In questa nuova era la diffusione della tecnologia ha cominciato a viaggiare al contrario, dai consumatori alle imprese. I social media hanno smesso di essere una moda per diventare una parte della vita di molte aziende. I tablet, che all’inizio molti pensavano fossero solo computer meno potenti, sono diventati di uso comune tra i rappresentanti di commercio, i negozianti e il personale degli ospedali. E la stessa cosa è successa con gli iPhone e gli Android. Questi prodotti si sono sempre rivolti ai consumatori e sono spesso accompagnati da cose che le aziende odiano, come tutte quelle applicazioni. Ma dato che i loro dipendenti li amano, si sono adattate. Di conseguenza, ora questi apparecchi controllano più della metà del mercato dei cellulari aziendali.
La consumerizzazione è stata deleteria per la Rim, perché l’azienda ha dato l’impressione di non avere idea di ciò che i consumatori volevano. Ha prodotto un telefono con il touchscreen solo molto dopo la Apple, e l’apparecchio alla fine era una pallida imitazione dell’iPhone. Anche se il marchio BlackBerry un tempo era ritenuto rivoluzionario, negli ultimi anni la casa ha prodotto una serie di modelli dalle sigle incomprensibili. Cosa preferisci l’8300 o l’8330, che è apparentemente identico? E il suo sistema chiuso l’ha tagliata fuori da un mondo in cui i cellulari e i tablet sono ormai le piattaforme dell’intero ecosistema delle applicazioni.
La consumerizzazione delle tecnologie dell’informazione ha radici economiche e sociali profonde e ormai è improbabile che scompaia. Le innovazioni hanno fatto abbassare i costi dei prodotti, permettendo a molti consumatori di possedere strumenti potentissimi a prezzi ragionevoli (anche se non bassi). Anche i posti di lavoro stanno cambiando. Non c’è più molta differenza tra casa e ufficio, e se devono essere sempre collegate, le persone vogliono almeno poter usare il loro telefono. Le aziende si sono subito adattate al nuovo sistema: da uno studio condotto di recente dalla società di consulenza Avanade è emerso che i manager sono contenti di poter comunicare con i loro dipendenti tutto il giorno. In un modo o nell’altro, i consumatori avranno sempre più voce in capitolo sulle tecnologie che adotteranno le aziende. È un mondo nuovo. E non è quello per cui era stato creato il BlackBerry.
*Traduzione di Bruna Tortorella.
Internazionale, numero 935, 10 febbraio 2012*
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