Questa settimana il tema della corsa alle presidenziali è: “Con amici come questi, chi ha bisogno di nemici?”. Gli aiuti non richiesti hanno messo in difficoltà sia Barack Obama sia Mitt Romney. Prima si è scoperto che un super Pac (comitato politico per la raccolta fondi) finanziato da un uomo d’affari conservatore voleva attaccare Obama con uno spot dalle forti connotazioni razziali sulle uscite più controverse del reverendo Jeremiah Wright, l’ex pastore del presidente. Lo staff di Obama ha definito deplorevole l’iniziativa e lo stesso Romney ha dovuto prendere le distanze dal progetto.

Poi è stata la volta di Cory Booker, sindaco di Newark, in New Jersey, e star emergente del partito democratico. Booker è andato in tv per difendere il presidente, ma ha detto anche che gli attacchi di Obama a Mitt Romney per il suo passato alla società d’investimento Bain Capital sono vergognosi quanto gli spot sul reverendo Wright. Le dichiarazioni di Booker non sorprendono, considerate le sue ambizioni e i suoi legami con la finanza, ma hanno creato enormi grattacapi allo staff di Obama, che punta a dipingere Romney come un manager rampante distaccato dalla realtà. “È su questo che si concentrerà la campagna”, ha ribadito Obama il 21 maggio. E proprio mentre si spegneva la polemica su Booker, Bill Maher, comico tv che ha donato un milione di dollari a un super Pac pro Obama, l’ha riaccesa. Ha definito “setta” la religione mormone di Romney, costringendo lo staff di Obama a prendere le distanze dal suo fervente sostenitore.

Internazionale, numero 950, 25 maggio 2012

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