In questo mondo polarizzato, in tensione e a volte in guerra è difficile trovare buone notizie, quale che sia il significato che vogliamo attribuire a questa espressione. Dall’Afghanistan sull’orlo della catastrofe umanitaria ai sentori di guerra in Ucraina passando per la repressione a Hong Kong, i motivi per essere ottimisti scarseggiano.

Per questo voglio sottolineare tre situazioni molto diverse che vanno in controtendenza con l’attuale clima tetro, tre situazioni che mostrano dinamiche in movimento e promettono un futuro migliore.

La speranza cilena
La prima è quella del Cile, giunto al termine di un anno ricco di avvenimenti. Nel 2019 diversi paesi del mondo si sono ribellati: il Cile contro la disuguaglianza, ma anche il Libano, l’Algeria oppure Hong Kong, ognuno con la propria agenda. Oggi solo il Cile prosegue la sua esperienza politica: a maggio è stata eletta un’assemblea costituente incaricata di redigere la prima costituzione che cancelli quella di Pinochet, mentre di recente è arrivata l’elezione di un giovane presidente, Gabriel Boric, che ha battuto un nostalgico della dittatura.

Gli ostacoli verso la costruzione di un futuro socialmente e politicamente più inclusivo non mancano, e il paese è diviso in modo inquietante. Ma l’avvenire cileno resta tutto da scrivere e suscita altrove nel mondo una grande speranza.

Coraggio lituano
Passiamo alla seconda buona notizia. Più vicino a noi, in Europa, un piccolo paese è diventato un modello di coraggio politico difendendo la democrazia e le libertà. È la Lituania, ex territorio sovietico indipendente nel 1991 e popolato da appena tre milioni di abitanti.

La piccola Lituania è diventata il rifugio degli oppositori bielorussi dopo le elezioni truccate l’anno scorso dal dittatore Aleksandr Lukašenko, e in estate ha pagato questo gesto di sfida subendo insieme alla Polonia la campagna di destabilizzazione condotta da Minsk attraverso la strumentalizzazione dei migranti.

Oggi la Lituania è attaccata dalla potente Cina (1,4 miliardi di abitanti) per aver permesso l’apertura di un’ufficio di rappresentanza di Taiwan. Pechino minaccia la Lituania come se quest’ultima volesse invadere la Cina, e ha imposto un boicottaggio commerciale a cui l’Unione europea (di cui la Lituania fa parte) deve rispondere collettivamente. Resta il fatto che nel 2021 la Lituania ha dimostrato che non c’è bisogno di essere una grande potenza per dare prova di coraggio.

Un passo avanti contro la malaria
Il terzo esempio, infine, è la scoperta di un vaccino, ma non quello che pensate. L’annuncio fatto a ottobre dall’Organizzazione mondiale della sanità dello sviluppo del primo vaccino contro la malaria in Africa orientale potrebbe cambiare radicalmente la situazione nel continente. La malaria provoca circa 400mila morti l’anno, soprattutto bambini di età inferiore ai cinque anni. Il parassita, tra l’altro, non abbandona più quelli che sopravvivono.

La produzione di un vaccino è un sogno ormai da trent’anni, che finalmente si è realizzato. A trovare la soluzione annunciata dall’Oms è stato un laboratorio britannico. Il vaccino non ha un’efficacia totale, ma è già considerato dagli esperti come un passo avanti storico che si aggiunge alla serie di strumenti per la lotta contro la malaria in Africa.

In questo pessimismo generalizzato, accentuato dalla nuova ondata di covid-19, è giusto non dimenticare le buone notizie del 2021. Nel 2022 scopriremo se manterranno le promesse. Buon anno a tutte e tutti!

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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