Le Monde introduce i commenti ai dati Piaac sulle competenze degli adulti con una semplice frase: Le choc a été rude. Il 58 per cento dei francesi si colloca sotto la soglia di comprensione di testi necessaria per il pieno esercizio della cittadinanza in società complesse. Per il calcolo i non competenti arrivano al 62 per cento. Magra consolazione che le cose vadano peggio nelle due “sorelle latine”, Spagna e Italia, e magra consolazione che per il calcolo la Francia superi d’un paio di punti gli Stati Uniti.

Lo shock poi peggiora guardando i dati analiticamente come ha fatto Éric Charbonnier, esperto educativo dell’Ocse, in un blog per Le Monde. Disparità e diseguaglianze tra giovani e anziani, tra classi di reddito e di istruzione appaiono in Francia più gravi che altrove. La terra dell’égalité si scopre più diseguale di altre e però, prima d’altri, già corre ai ripari.

Il 15 ottobre, poco dopo l’annuncio dei risultati Piaac, George Pau-Langevin, a capo del ministero per la riuscita educativa istituito un anno fa dal governo Hollande, ha concluso con una firma solenne la lunga elaborazione di un “patto per la riuscita educativa”. Il patto coinvolge vari ministeri, enti locali, associazioni, scuole, famiglie in un progetto unitario per migliorare la cultura dell’ambiente in cui vivono scuole e alunni. È un passo nella direzione giusta se, come i dati Piaac mostrano, in questione non è solo la scuola, ma la cultura complessiva delle società. Un esempio da seguire.

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