Gli attentati di Mumbai. Il nazionalismo della stampa. Il ruolo del Pakistan. La rabbia degli indiani. Tutte le minacce interne ed esterne che deve affrontare la più grande democrazia del mondo
Galante, seduttore, dongiovanni. Il sesso è un ingrediente fondamentale dell’immagine di Silvio Berlusconi. La vita politica italiana raccontata ai lettori del New Yorker da Alexander Stille
Un opuscolo riporta le agghiaccianti testimonianze dei soldati che a gennaio hanno partecipato all’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Leggi
Laghi salati, geyser e fenicotteri. Sono solo alcune delle attrattive del deserto cileno di Atacama, uno dei più aridi al mondo
Il Festival di Lianzhou
Una storia di Priya Khatri e Vidhi Shah
Le sessanta ore di immagini televisive degli attentati di Mumbai sono state caratterizzate da eccessi e notizie distorte. E da un nazionalismo fuori luogo
Vi si slacciano spesso le scarpe? Allora sbagliate qualcosa. Metà delle scarpe che vedo in giro ha il nodo troppo lento. Leggi
I milioni di filippini che lavorano all’estero sostengono il paese grazie alle rimesse. Ma la lontananza da casa ha creato una generazione di figli cresciuti senza genitori
Le elezioni regionali del 23 novembre sono state una disfatta per il presidente Hugo Chávez. Ma non tutti sono d’accordo sulle interpretazioni del voto e sul ruolo dell’opposizione venezuelana
Con Google earth tutti possono scrutare il pianeta dall’alto. Ma alcuni paesi cercano di impedirlo. Perché sostengono che è un’arma pericolosa in mano ai terroristi
Vogliamo oggetti con mille funzioni diverse, ma ci lamentiamo perché sono difficili da usare. Il segreto è seguire le regole di una buona progettazione
Mi hanno detto che lo facevano per “motivi di sicurezza”, per proteggermi. Leggi
Tira una brutta aria per i giornalisti. E non solo in Russia o in Sri Lanka. In Francia la polizia si è presentata all’alba a casa di Vittorio de Filippis, del quotidiano Libération. Lo hanno insultato davanti ai figli e portato in un commissariato. Poi l’hanno obbligato a spogliarsi ed è stato interrogato senza poter chiamare i suoi legali. L’accusa: quand’era direttore del quotidiano, un lettore scrisse sul sito un commento giudicato diffamatorio da un imprenditore. In Portogallo l’agenzia di stampa Lusa ha chiesto ai suoi giornalisti di non usare più la parola “stagnazione” riferita alla situazione economica del paese. Negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno sono stati licenziati 15mila dipendenti di giornali grandi e piccoli, catene televisive, agenzie di stampa. Sia chiaro, intimidazioni, censure o licenziamenti sono sempre gravi, anche quando riguardano un lavoratore immigrato o l’impiegato di una banca. Ma è utile ricordare che quando si colpisce un giornalista il vero obiettivo sono i suoi lettori. Quindi tutti noi. Leggi
Una conversazione con Tzvetan Todorov
Si batte perché anche gli abitanti del delta del Niger possano arricchirsi con il petrolio. Secondo alcuni è colpa sua se il prezzo della benzina è così alto
Ha sempre puntato sui ragazzi, che ora però preferiscono internet. Judy McGrath, da quattro anni alla guida della rete, sembra la persona giusta per cambiare musica
Nel Sinai vivono duecentomila beduini. Si sentono egiziani, ma il governo si ricorda di loro solo per i dépliant turistici
Gli attentati di Mumbai. Il nazionalismo della stampa. Il ruolo del Pakistan. La rabbia degli indiani. Tutte le minacce interne ed esterne che deve affrontare la più grande democrazia del mondo
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