I timori di Gordon Brown, le speranze di David Cameron, la scommessa di Nick Clegg. Il 6 maggio la Gran Bretagna sceglie il nuovo premier.
Fiat e General Motors hanno raggiunto un accordo: il costruttore statunitense pagherà 1,55 miliardi di euro per sottrarsi all’obbligo di acquistare Fiat Auto. Una società indebitata che ora deve a tutti i costi recuperare terreno
Dal Belgio all’India in bicicletta. Il racconto di diecimila chilometri percorsi attraverso la Georgia, il mar Caspio e il Pakistan.
La povertà e la corruzione hanno trasformato questo paese nel paradiso dei narcotrafficanti sudamericani. Che lo usano come base per portare la droga in Europa.
Nei tredici anni di governo laburista la Gran Bretagna è profondamente cambiata, soprattutto grazie ai cittadini. Ma le elezioni del 6 maggio segnano la fine di un’epoca. E potrebbero rivoluzionare per sempre l’assetto politico del paese.
In Cina la sensibilità ambientale sta aumentando e la nuova classe media scopre il cibo biologico. L’industria è in crescita ma deve fare i conti con l’inquinamento e i controlli poco affidabili.
A forza di giocare con i simboli, si ha l’impressione che queste immagini potrebbero provocare davvero danni seri. Leggi
Sono nigeriani, vivono negli Stati Uniti, ma mantengono vivo il legame con la loro terra. E amano il cinema.
Di Francesca Ghermandi e Alice Pompei
Après la classe, Lcd Soundsystem, Dan le Sac vs Scrobius pip Leggi
La lezione del vulcano islandese
Il 25 aprile a Cuba si sono svolte le elezioni per scegliere i delegati che si occuperanno della gestione dei quartieri. Leggi
I militanti del partito di Bossi vanno a lezione di federalismo. Il corrispondente in Italia di Le Monde ha partecipato a un corso serale.
Un concetto espresso in modo chiaro o un testo scritto in forma più leggibile non servono solo a far capire agli altri le nostre idee. Ma anche a influenzare il loro giudizio.
Era ricca ma ha perso tutto per colpa del broker newyorchese Bernard Madoff. Ha descritto la sua nuova vita nel blog The bag lady papers.
Aerei, elicotteri, carri armati: per rifornire i loro mezzi nelle basi in Asia centrale, i militari statunitensi fanno affari con ex ufficiali e regimi corrotti. L’inchiesta di The Nation.
L’inizio è il momento migliore, quando tutto sembra possibile. Quando ogni cosa è illuminata. Quando il dittatore scappa di notte e corre all’aeroporto con la moglie e i figli. Quando scappa così rapidamente che viene da chiedersi perché nessuno ci abbia pensato prima: ogni regime si fonda sulla paura, ma se si è in tanti la paura passa. Di rivoluzioni non ne abbiamo viste molte. E quelle poche sono spesso andate a finire male: quando è arrivato il momento dei compromessi, quando
i furbi di professione sono riusciti a trovare la porta sul retro per tornare da dove erano stati cacciati. “L’ipocrisia dei liberal occidentali lascia senza parole”, scrive Slavoj Žižek, “pubblicamente hanno sempre sostenuto la democrazia, ma ora che la gente si rivolta contro i tiranni in nome della libertà e della giustizia, e non in nome della religione, ecco che si preoccupano. Perché preoccuparsi? Perché non rallegrarsi del fatto che la libertà potrebbe trionfare?”. Di rivoluzioni, forse, non ce ne saranno molte altre. Quelle di questi giorni teniamocele strette. Leggi
In uno dei paesi più impenetrabili dell’Asia, la nascita di una tv privata sta cambiando la società. Le foto di Marco Gualazzini.
Un bicchiere di vino durante i pasti può favorire la digestione. Leggi
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