Restano quasi tutte in piedi le accuse nell’ambito dell’inchiesta Mafia capitale. Il tribunale del riesame ha confermato la custodia cautelare in carcere per la maggior parte degli indagati che tramite i legali avevano fatto ricorso
I giudici del tribunale del riesame di Roma hanno detto che “nell’Ama il fenomeno corruttivo ha raggiunto la massima espressione inquinando tutte le gare d’appalto”.
È una delle motivazioni con cui è stato ribadito il carcere per Salvatore Buzzi e sono stati disposti gli arresti domiciliari per Giovanni Fiscon, ex direttore generale dell’azienda municipalizzata romana per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Nel documento dell’indagine che fa parte dell’inchiesta Mafia capitale si legge che l’Ama “ha intrattenuto con le cooperative di Buzzi rapporti basati sulla corruzione”. Askanews
Massimo Carminati, ritenuto il capo dell’organizzazione Mafia capitale, è stato trasferito dal carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine, a quello di Parma. Per lui resta il 41 bis, il trattamento detentivo previsto per i mafiosi.
La notizia è stata confermata dall’avvocato di Carminati, Giosuè Naso. Il trasferimento è avvenuto il 25 dicembre. Nello stesso carcere è detenuto anche Totò Riina, ex boss dei Corleonesi, sempre in regime di 41 bis. Rainews 24
Il tribunale del riesame, con il terzo dispositivo nel giro di una settimana, ha confermato le misure di custodia cautelare per alcuni degli indagati arrestati nell’ambito dell’inchiesta Mafia capitale. Restano agli arresti il funzionario comunale Claudio Turella, l’ex amministratore della municipalizzata Ama Franco Panzironi, Luca Odevaine, ex capo della polizia provinciale ed ex vicecapo di gabinetto del sindaco Veltroni, il costruttore Cristiano Guarnera, l’imprenditore Giuseppe Ietto e Nadia Cerrito, la segretaria di Salvatore Buzzi.
Resta ai domiciliari Rosanna Calistri, direttrice della fondazione Integra azione, e indagata per turbativa d’asta e rivelazione di segreto d’ufficio. Franco Cancelli, capo della cooperativa Edera, è stato scarcerato. Askanews
C’è una puntata dei Simpson che si apre con il notiziario del giornalista Kent Brockman che con tono concitato passa la linea al collega del meteo: “Diamo un’occhiata al conteggio delle vittime della tempesta killer che si sta abbattendo su di noi con una furia spaventosa…”. “Sì Kent”, risponde il meteorologo, “il conteggio delle vittime finora è zero ma è pronto a lievitare rapidamente”. Ovviamente il giorno dopo il sole splende su Springfield per il disappunto di Bart che sperava nella chiusura delle scuole. Leggi
Il ministro della giustizia Andrea Orlando dispone il regime carcerario previsto dall’articolo 41 bis (comunemente chiamato carcere duro) per Massimo Carminati, accusato di essere il capo dell’organizzazione Mafia capitale. Askanews
Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha presentato i tre nuovi assessori del comune, nominati dopo lo scandalo legato all’inchiesta Mafia capitale. Si tratta di Alfonso Sabella, (legalità e trasparenza), Francesca Danese (politiche sociali) e Maurizio Pucci (lavori pubblici). Rainews 24
Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha avviato ieri la richiesta di commissariamento di due appalti affidati dall’Ama, l’azienda per lo smaltimento dei rifiuti di Roma, al Consorzio nazionale servizi (sede a Bologna) e alla cooperativa Edera (sede a Roma). Sono i primi due appalti commissariati relativi all’inchiesta Mafia capitale.
La procura di Roma ha chiesto il carcere duro per Massimo Carminati, accusato di essere il capo dell’organizzazione mafiosa Mafia capitale. Carminati al momento è in prigione nel carcere di Tolmezzo, ma per lui sarà chiesto il regime carcerario previsto dalla 41 bis. Askanews
È stata confermata la custodia cautelare con l’aggravante mafiosa per Salvatore Buzzi (considerato il braccio destro di Massimo Carminati, il capo dell’organizzazione criminale Mafia capitale). Lo ha deciso il tribunale del riesame di Roma.
Carcere confermato anche per il latitante Giovanni De Carlo e altri nove indagati. Torna in libertà Riccardo Mancini, ex amministratore delegato di Eur Spa, mentre Giovanni Fiscon, ex direttore generale dell’Ama andrà ai domiciliari.
La guardia di finanza di Roma ha sequestrato un patrimonio del valore di cento milioni di euro riconducibile a Cristiano Guarnera, un imprenditore arrestato nell’ambito dell’indagine Mafia Capitale. Il provvedimento di sequestro riguarda, tra l’altro, quote societarie, 178 immobili e 3 terreni. Askanews
Nuovi arresti e perquisizioni nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Silvio Fanella, considerato l’ex cassiere di Gennaro Mokbel e ucciso a luglio nella sua abitazione di Roma alla Camilluccia. Le indagini sono state coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Roma. Le indagini colpiscono gli esecutori e organizzatori del tentato sequestro sfociato nell’omicidio di Fanella, rivelando il coinvolgimento a vario titolo di diverse persone, pregiudicate e legate all’estrema destra.
Tra gli arrestati Emanuele Macchi, ex membro dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar). La polizia ha arrestato già nei mesi scorsi i presunti esecutori materiali dell’omicidio: Giovanni Battista Ceniti, rimasto ferito durante il delitto, Egidio Giuliani e Giuseppe Larosa, rintracciati a Roma e a Novara lo scorso 7 settembre. Il Fatto Quotidiano
Entro due mesi potrebbero uscire i primi risultati dell’indagine avviata sugli atti del comune di Roma nell’ambito dell’inchiesta Mafia capitale. Gli ispettori nominati dal prefetto Giuseppe Pecoraro hanno cominciato ieri il proprio lavoro, ha annunciato la prefettura della capitale.
Giuseppe Pecoraro inoltre ha ribadito che l’ipotesi di scioglimento del comune per mafia non è ancora esclusa. “Sono preoccupato non tanto per il fatto in sé, quanto per le conseguenze che ci possono essere. Può venir fuori che ci sia la necessità di uno scioglimento e questo ovviamente non è una cosa che desideriamo”, ha detto il prefetto. Askanews
“Merito” è una di quelle parole italiane che non hanno lo stesso significato del loro corrispettivo inglese, anche se in questo caso il dizionario sembra dire di sì. In inglese merit denota, tra le altre cose, il grado zero del collante che unisce la società. È sempre un concetto positivo. Leggi
“Cari lettori, sono indagato anche io”. Scrive così oggi sulla prima pagina del Tempo il direttore Gian Marco Chiocci, dando notizia che anche lui è indagato nell’ambito dell’inchiesta su Mafia capitale. La vicenda è raccontata anche su altri quotidiani. Leggi
C’è chi si è dimesso perché indagato. Rita Cutini, assessora alle politiche sociali di Roma, legata a Sant’Egidio, ha lasciato il Campidoglio, dicendo: “Sono stata il granellino di sabbia che inceppava il meccanismo”. Il meccanismo era quello che per anni ha portato milioni di euro nelle casse di Mafia capitale, l’organizzazione criminale guidata da Massimo Carminati, ex militante dei Nuclei armati rivoluzionari, e da Salvatore Buzzi, presidente della cooperativa 29 giugno. Dal Campidoglio, dove oggi arriveranno i commissari inviati dal prefetto di Roma, l’ex assessora se ne è andata sbattendo la porta: “Basta al malaffare”. L’atto d’accusa con cui dice addio alla giunta Marino è oggi su tutti i quotidiani. Leggi
Tra le moltissime persone intercettate, il mio nome non compare. E nella moltitudine di quanti hanno intrattenuto rapporti con Salvatore Buzzi e che ora se la danno a gambe levate o nicchiano, negano vigorosamente o glissano, io non risulto. Ma se c’è qualcosa da confessare, eccomi qua. Leggi
Le sei nuove ordinanze di custodia cautelare all’interno dell’inchiesta Mafia capitale riguardano l’operazione “Ghost ship”, portata avanti dalla guardia di finanza e dai carabinieri, e si riferiscono alla consegna di milioni di litri di prodotto petrolifero presso il deposito della marina militare di Augusta, in Sicilia.
L’indagine ha scoperto un traffico di falsi rifornimenti di una nave naufragata nel settembre 2013. “Grazie ai fittizi trasporti della fantomatica ‘Victory I’, mai attraccata nel porto di Augusta, è stata attestata falsamente la fornitura di oltre 11 milioni di litri di gasolio navale, del valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, pari al danno subìto per le casse dell’erario”, si legge nel comunicato della guardia di finanza.
I sei arresti riguardano Mario Leto, capitano di corvetta della marina miliare, Sebastiano Distefano, primo maresciallo della marina militare, Salvatore Mazzone, maresciallo della marina militare, e Lars P. Bohn, Massimo Perazza, Andrea D’Aloja, titolari di società complici dei rifornimenti fittizi. Guardia di finanza
Altri sei arresti nell’ambito dell’inchiesta Mafia capitale. Tre sono ufficiali e sottufficiali della marina militare. La Repubblica
Massimo Carminati, capo dell’organizzazione Mafia capitale, è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine. Insieme a Carminati stamattina è stata trasferita gran parte degli arrestati nell’inchiesta Mafia Capitale che si trovavano a Rebibbia. Il trasferimento si è reso necessario per una questione di “incompatibilità ambientale”.
Il 12 dicembre il braccio destro di Carminati, Salvatore Buzzi, era stato trasferito nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros. Rainews 24
Tra le carte del Mondo di mezzo, l’inchiesta che ha svelato l’esistenza di una mafia romana capace di mettere le mani sugli appalti del Campidoglio e non solo, c’è anche una lettera indirizzata al presidente del consiglio. Tema: il piano nazionale d’accoglienza per i migranti. Leggi
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