Giornalista e traduttrice, Frederika Randall vive in Italia dal 1986. Oggi scrive per The Nation e altre pubblicazioni. La sua traduzione di Le confessioni d’un italiano di Ippolito Nievo è stata appena pubblicata da Penguin Classics.
Negli Stati Uniti c’è un genere letterario che si potrebbe definire morbo-confessionale: una malattia raccontata nei dettagli e poi superata con grinta. Insomma, una storia edificante. Il romanzo di Alessandra Sarchi non può essere più lontano da quel modello. Leggi
La più amata è Teresa Ciabatti, l’autrice di questa inquietante autofiction, un’inchiesta su una famiglia e sul potere occulto di una certa borghesia italiana negli ultimi decenni del novecento. Leggi
Per Giulia Blasi, autrice di alcuni titoli ya, conduttrice radiofonica e blogger, Se basta un fiore è la prima prova con la letteratura dei grandi. È la storia di due famiglie della borghesia romana, che vivono in due case una accanto all’altra in un sobborgo lussuoso ai margini della capitale. Leggi
Cittadini di un paese montagnoso, gli italiani hanno da sempre un rapporto speciale con i pendii e le vette. Nel romanzo di Paolo Cognetti, Pietro, ragazzo di città, e Bruno, figlio di un minuscolo e quasi deserto paesino delle alpi piemontesi, si conoscono d’estate, quando la famiglia del primo arriva in villeggiatura. Leggi
Da anni, Guido Caldiron scrive libri sulle nuove destre in Europa. Wasp arriva con tempismo perfetto e scava nei miti e nelle pulsioni della destra statunitense oggi al potere. Meticolosamente documentato e scritto con grazia, Wasp rivela il retroterra di suprematismo bianco e odio per “il sistema” che è alla base del messaggio di Trump. Leggi
L’autobiografia gay solitamente è letteratura di lotta e di sfida, ma anche di dolore. Quello che distingue questo romanzo autobiografico di Matteo Bianchi, pubblicato per la prima volta nel 1999, è soprattutto l’allegria e il buon umore. Leggi
Silvia Pareschi, traduttrice italiana, tra i tanti, di Jonathan Franzen e Junot Díaz, abita a San Francisco. Nel libro I jeans di Bruce Springsteen racconta questa città vivace, narcisista, paradossale nel benessere e nella povertà. Leggi
Per secoli, la via alla maturità di un maschio italiano fu “misera, brutale e breve” (per rubare le parole del buon Thomas Hobbes, Leviatano). E culminava con la visita adolescenziale a una prostituta. O peggio, con la guerra. Che le cose siano cambiate oggi possiamo capirlo non solo da un corteo del gay pride, ma da un bel romanzo come questo. Leggi
Brigitte Zébé ha 38 anni ed è fuggita dalla Repubblica Democratica del Congo lasciando quattro figli, vive alla stazione Termini di Roma e ha chiesto asilo. Melania Mazzucco, al colmo del suo considerevole talento, scrive un ritratto potente, confrontandosi con la più grande emergenza dell’Europa di oggi: i profughi del sud del mondo in arrivo su queste sponde. Leggi
Il duro e convincente romanzo di Claudia Durastanti dipinge l’universo grigio, ma non tetro, di giovani romani che si muovono tra legalità e reato, tra ambizione e rassegnazione. Leggi
“La trincea, questo budello paleolitico, è il luogo dell’incoscienza, della bestialità, del caos. Il nemico siamo noi”. Così, nel 1916, scriveva il tenente Antonio Sant’Elia, un architetto futurista, nato nel 1888 e morto sull’Isonzo a 28 anni. È il protagonista dello stimolante romanzo di Biondillo, autore conosciuto per i suoi gialli e anche lui architetto. Leggi
Il novecento era il secolo breve (Eric Hobsbawm) o quello lungo (Giovanni Arrighi)? Per Nemo il novecento era soprattutto suo padre Nemesio, nato nel 1899 e in procinto di spirare a cent’anni quando questo romanzo ha inizio. Leggi
La precarietà non è soltanto una condizione di lavoro, è uno stato d’animo, una febbre d’ansia. È “un disincanto più tenace del desiderio”, “un segreto amore per la sconfitta”. Così dice il protagonista di Teneri violenti, un trentenne che lavora con un contratto a termine per un programma tv satirico di prima serata. Leggi
Secondo il quinto postulato di Euclide, due rette parallele potrebbero incontrarsi solo all’infinito. Il paradosso di quelle “convergenze parallele” piaceva ad Aldo Moro, forse perché l’infinito odorava di paradiso per uno come lui, uomo di fede. La scrittrice Chiara Valerio, invece, non è credente. Leggi
L’immaginario cataclismatico di Alessandro Raveggi può non piacere a tutti, ma raffigura bene le esplosioni psichiche dell’Italia. Leggi
Come suggerisce il titolo di questo romanzo, il protagonista è il creatore: un po’ Allah, un po’ Yahweh, un po’ Padreterno, un po’ Zeus e comunque irrimediabilmente maschio. Leggi
Rome in Georgia, Milan in Ohio, Naples in Florida o Pálermo in North Dakota: il libro di Alberto Giuffré ci porta in alcune città statunitensi che di esotico non hanno davvero niente. Leggi
Il nuovo romanzo di Andrej Longo si distingue per il linguaggio bello e terso, un amalgama di dialetto napoletano e gergo italiano che diventa poesia. Leggi
Romanzo eloquente, ma spesso provinciale, che racconta le difficili scelte di vita di un’italiana in un paese in via di sviluppo sporco, miserabile ma anche misterioso e spirituale. Leggi
Il libro di Paolo Di Paolo parla d’amore in termini fino a non molto tempo fa inconsueti per uno scrittore maschio: in gioco non c’è la conquista della donna, ma il suo amor proprio e il suo equilibrio. Leggi
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