Il gruppo Stato islamico ha pubblicato attraverso i siti jihadisti una registrazione audio attribuita ad Abu Bakr al Baghdadi, in cui il leader invita i musulmani di tutto il mondo a “immigrare” nel “califfato”. Nel messaggio, al Baghdadi afferma tra l’altro che l’islam è una “religione di guerra”. Citando i principali teatri dei combattimenti jihadisti, dallo Yemen alla Libia, fino all’Iraq e alla Siria, l’audio contiene minacce ai “crociati” e agli ebrei.
La registrazione vocale, accompagnata da traduzioni del testo in inglese, russo, turco, francese e tedesco, è stata rilanciata anche da Site, il sito di monitoraggio del web islamico. Se l’autenticità del documento fosse confermata, si tratterebbe del primo messaggio del leader del gruppo Stato islamico da quando è girata la notizia del suo ferimento sei mesi fa.
Il numero due del gruppo Stato islamico, Abu Ala Al Afri, è stato ucciso in un raid aereo condotto dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti nella regione di Ninive, nel nord dell’Iraq. L’ha annunciato il ministro della difesa iracheno. Al Afri si trovava in una moschea nella città di Tal Afar. Nello stesso attacco sono morte anche alcune decine di militanti dello Stato islamico.
Secondo notizie non confermate, ricorda la Bbc, nelle ultime settimane Abu Ala Al Afri è diventato temporaneamente il leader del gruppo Stato islamico, dopo aver preso il posto di Abu Bakr al Baghdadi, ferito in un raid americano il 18 marzo.
La settimana scorsa il dipartimento di stato statunitense ha offerto una ricompensa di sette milioni di dollari a chiunque fornisse informazioni sul braccio destro di Al Baghdadi.
Non si conoscono molti dettagli su Al Afri, un ex insegnante di fisica conosciuto anche come Haji Iman. Prima di diventare il numero due del gruppo Stato islamico, Al Afri ha fatto da intermediario tra Al Baghdadi e gli emiri delle province controllate dall’organizzazione in Siria, Iraq e Libia. Si pensa inoltre che lavorasse per una riconciliazione con il gruppo rivale Al Qaeda e con i siriani del Fronte al nusra.
Il Pentagono ha espresso forti dubbi sul ferimento di Abu Bakr al Baghdadi, il leader del gruppo terroristico dello Stato islamico. La notizia era stata riportata dal quotidiano britannico Guardian, secondo cui Al Baghdadi sarebbe rimasto “gravemente ferito” lo scorso marzo durante un raid aereo della coalizione in Iraq.
Il portavoce della difesa statunitense, Steve Warren ha detto ai giornalisti che la notizia del raid sembrava addirittura “riciclata” da un precedente articolo. “Abbiamo detto che non c’è nulla che indichi che Al Baghdadi sia stato ferito o ucciso”, ha commentato il colonnello, “non c’è stato un cambiamento”.
Il leader del gruppo Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi, è rimasto gravemente ferito in un raid aereo della coalizione statunitense avvenuto il 18 marzo nell’ovest dell’Iraq. Lo sostiene una fonte locale legata all’organizzazione jihadista e citata dal Guardian. Nessun altro quotidiano o agenzia di stampa internazionale ha ancora confermato la notizia.
Secondo il Guardian, le ferite di Al Baghdadi inizialmente sembravano molto gravi, al punto che lo stesso Stato islamico aveva cominciato a pensare a un suo successore, ma in seguito le sue condizioni sarebbero migliorate.
Altre due fonti, un diplomatico occidentale e un funzionario iracheno, hanno confermato al quotidiano britannico che il raid è avvenuto ad Al Baaj, nella provincia di Ninive, vicino al confine con la Siria. Nell’attacco sarebbero morti altri tre combattenti dello Stato islamico. La notizia del ferimento di Al Baghdadi era già circolata a novembre e dicembre, ma si era rivelata falsa.
Il ministero dell’interno iracheno ha fatto sapere che la donna arrestata dalle autorità libanesi al confine con la Siria non è la moglie del leader del gruppo Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi. Si tratterebbe invece di Saja Abdul Hamid al Dulaimi, sorella di un uomo condannato a morte per aver partecipato ad alcuni attentati nel sud dell’Iraq. Reuters
L’esercito libanese ha annunciato di aver arrestato una delle mogli e una delle figlie del leader del gruppo Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi mentre attraversavano il confine dalla Siria. I militari si sono rifiutati di specificare il nome e la nazionalità della donna. Secondo il giornale libanese As Safir, l’esercito ha agito insieme ad “apparati di intelligence stranieri”. Reuters
Il Pentagono non conferma la notizia che il leader del gruppo Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi sarebbe morto o ferito a causa di un bombardamento dell’esercito iracheno. “Non abbiamo informazioni che ci facciano pensare che Al Baghdadi sia stato ferito o ucciso in Iraq”, ha detto il colonnello Steve Warren. Reuters
Il ministro dell’interno iracheno ha confermato che Abu Bakr al Baghdadi è rimasto ferito in un raid aereo. Aerei iracheni hanno compiuto l’attacco nella regione di Al Qaim, nella provincia occidentale di Al Anbar, in Iraq. Il leader del gruppo Stato Islamico è stato ferito mentre alcuni suoi collaboratori sono stati uccisi.
Al Baghdadi sarebbe poi stato trasferito in Siria per essere curato. Ansa
Un attacco aereo statunitense ha colpito un convoglio di dieci veicoli del gruppo Stato islamico nei pressi di Mosul, in Iraq. Lo ha detto un portavoce dell’esercito statunitense. I veicoli trasportavano alcuni dirigenti dello Stato islamico, ma al momento non è chiaro se Abu Bakr al Baghdadi, leader del gruppo, era presente.
Da agosto la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha compiuto centinaia di attacchi aerei contro i militanti dello Stato islamico, che controllano vaste aree dell’Iraq e della Siria.
L’8 novembre il Pentagono ha annunciato che altri 1.500 soldati statunitensiraggiungeranno i 1.600 già presenti in Iraq per assistere l’esercito del paese. Bbc, Reuters
L’agenzia di stampa France-Presse ha deciso di non usare più il nome “Stato islamico”. Leggi
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