Aden

Otto morti in un attentato contro il palazzo presidenziale ad Aden, nello Yemen.
Otto morti in un attentato contro il palazzo presidenziale ad Aden, nello Yemen. Un kamikaze a bordo di un’automobile si è fatto esplodere nei pressi di un posto di blocco nel sud del paese. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo Stato islamico. L’obiettivo dell’attentato, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato il governatore di Aden, che invece non si trovava sul posto.
Attaccato l’hotel di Aden, nello Yemen, in cui alloggia il primo ministro
Attaccato l’hotel di Aden, nello Yemen, in cui alloggia il primo ministro. Sono stati lanciati razzi contro l’albergo in cui si trovano il primo ministro Khaled Bahah e alcuni ministri del suo governo. Ci sono vittime.
Nello Yemen si intensificano i bombardamenti su Sanaa e gli scontri ad Aden

La coalizione araba ha intensificato i bombardamenti su Sanaa, la capitale dello Yemen, mentre nel sud del paese proseguono gli scontri tra le milizie pro governative e i ribelli houthi. Secondo fonti ribelli, i raid aerei nel quartiere di Al Jaraf hanno ucciso sei persone. Sono stati presi di mira anche l’abitazione di Mohammad Abdullah Saleh, fratello dell’ex presidente, e l’edificio delle comunicazioni.

Ad Aden, la seconda città del paese, almeno tredici ribelli houthi e otto combattenti delle milizie fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, in esilio in Arabia Saudita, sono morti nei combattimenti. A marzo la coalizione guidata da Riyadh ha lanciato una campagna militare per respingere l’avanzata dei ribelli houthi. Il 1 luglio le Nazioni Unite hanno classificato lo Yemen come una crisi umanitaria di livello 3, la categoria più alta.

Attacco dei ribelli houthi ad Aden, nello Yemen, almeno diciotto morti

Sono almeno diciotto i civili rimasti uccisi in un attacco dei ribelli sciiti houthi nella città portuale di Aden, nel sud dello Yemen. Nel lancio di razzi sono stati uccisi anche circa tredici combattenti delle milizie fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, che da mesi si oppongono all’avanzata dei ribelli. Secondo i testimoni, un razzo ha colpito una strada e quanto la gente è accorsa a soccorrere i feriti, un secondo razzo è stato sparato sullo stesso punto. Leggi

Battaglia nel centro di Aden

Nella seconda città dello Yemen si combatte strada per strada. I ribelli sciiti houthi stanno tentando di prendere il controllo di Aden scontrandosi contro le truppe fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, sostenute dall’esercito saudita. Le organizzazioni internazionali temono una catastrofe umanitaria. Leggi

Aumenta il bilancio delle vittime del conflitto nello Yemen

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha rivisto in rialzo il bilancio delle vittime del conflitto nello Yemen. Sono 643 i morti e 2.226 i feriti dal 19 marzo al 6 aprile. Gli sfollati interni sono 334.094 e gli yemeniti fuggiti all’estero sono 254.413.

La situazione umanitaria è critica, ci sono continue interruzioni di corrente e mancanza d’acqua. Come già denunciato dalla Croce rossa, per le organizzazioni umanitarie raggiungere il paese non è facile. Oggi l’associazione Medici senza frontiere è riuscita a inviare aiuti per l’ospedale di Aden attraverso il porto.

Migliaia di persone prive di beni di prima necessità nello Yemen

Almeno 18 persone sono state uccise durante i combattimenti che si sono svolti nella notte ad Aden, nel sud dello Yemen, tra ribelli sciiti e forze fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi. Le navi della coalizione guidata dall’Arabia Saudita hanno bombardato diverse postazioni ribelli e le truppe vicine al governo hanno ripreso il controllo di alcune zone nel centro della città. Gli aerei sauditi hanno lanciato raid anche nella provincia di Lahj, più a nord, dove si trova la base militare di Al Anad, controllata dai ribelli e circondata dall’esercito di Hadi.

Secondo un bilancio compilato dall’agenzia France-Presse, negli ultimi due giorni gli scontri hanno causato 159 morti, di cui 63 ad Aden. La Croce rossa internazionale ha avvertito che la situazione umanitaria sta peggiorando e che migliaia di persone ad Aden e nella capitale Sanaa hanno bisogno di beni di prima necessità. Secondo Basharaheel Hisham Basharaheel, vicedirettore del giornale Al Ayyam, ad Aden cibo e acqua scarseggiano e non c’è elettricità. Gli ospedali hanno difficoltà sempre maggiori a prendersi cura dei feriti. La Croce rossa ha ricevuto il permesso di consegnare aiuti umanitari dalla coalizione, ma non è ancora riuscita a risolvere i problemi logistici, come trovare un aereo per atterrare a Sanaa.

I ribelli houthi occupano l’ufficio del governatore della provincia di Aden

I ribelli sciiti houthi hanno conquistato la sede dell’amministrazione provinciale di Aden, nel sud dello Yemen, nonostante l’operazione militare guidata dall’Arabia Saudita per fermarne l’avanzata. I ribelli e i loro alleati, i militari fedeli all’ex presidente Ali Abdallah Saleh, nella notte sono entrati nel quartiere di Al Moalla, nel centro di Aden, e hanno occupato la sede dell’amministrazione e l’ufficio del governatore. I ribelli hanno attaccato anche le zone residenziali della città, incendiando e danneggiando abitazioni, secondo alcune testimonianze.

L’ufficio del governatore è stato occupato dopo gli scontri con i “comitati popolari”, gruppi armati fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, ora in esilio in Arabia Saudita. Giovedì 2 aprile i ribelli avevano conquistato il palazzo presidenziale ma erano stati costretti a ritirarsi dopo i bombardamenti della coalizione saudita. Afp

Almeno 185 persone sono morte in nove giorni di scontri ad Aden

Nei nove giorni di combattimenti ad Aden, nel sud dello Yemen, sono morte 185 persone, in maggioranza civili, e altre mille sono state ferite. Lo ha denunciato il direttore del dipartimento della sanità, sottolineando che si tratta di un bilancio parziale che non comprende le vittime ribelli, trasportate nelle loro strutture. Nella città si sono intensificati gli scontri tra i ribelli houthi e le truppe fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, mentre continuano i bombardamenti della coalizione guidata dall’Arabia Saudita.

Secondo gli ultimi resoconti, le truppe governative sono riuscite a evitare che la città cadesse completamente sotto il controllo degli houthi. I ribelli si sono ritirati dal quartiere Crater e dal palazzo presidenziale che avevano conquistato.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite discuterà oggi la proposta avanzata dalla Russia di sospendere i bombardamenti sauditi per concedere delle “pause umanitarie”. Afp, Al Jazeera

I militari sbarcati ad Aden sarebbero alleati dei ribelli

Un consigliere saudita ha smentito lo sbarco delle forze speciali di Riyadh nel porto di Aden, nel sud dello Yemen, affermando che si tratta di un “numero ridotto” di militari yemeniti alleati dei ribelli houthi. Secondo il consigliere, che ha chiesto di rimanere anonimo, le forze speciali yemenite fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh e alleate degli houthi sono sbarcate da una piccola nave per prendere il controllo del distretto di Crater ad Aden.

Nelle ultime ventiquattr’ore ad Aden sono in corso violenti scontri tra i ribelli sciiti e le forze fedeli all’attuale presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, rifugiato in Arabia Saudita. I ribelli sono penetrati fino al centro della città e hanno preso il controllo del palazzo presidenziale. Afp

Soldati non identificati sbarcano nel porto di Aden

Decine di soldati di nazionalità non identificata sono sbarcati nel porto di Aden, mentre si inaspriscono i combattimenti per il controllo della città in seguito all’avanzata verso il centro dei ribelli houthi. I soldati sono arrivati a bordo di una sola nave, qualche ora dopo la diffusione della notizia che gli houthi e le milizie loro alleate hanno preso il controllo del centro della città.

L’identità dei soldati non è ancora stata verificata, ma la coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha detto di avere il controllo delle acque attorno ad Aden. Se si trattasse di una decisione della coalizione sarebbe il primo attacco via terra da quando è stata lanciata l’operazione militare il 26 marzo. Reuters

Cresce il rischio di una crisi umanitaria nello Yemen

S’intensificano gli scontri per il controllo di Aden: i ribelli houthi cercano di conquistare la città, roccaforte del governo fuggito dalla capitale, e dal 26 marzo la coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita bombarda le postazioni dei guerriglieri sciiti, accusati di essere appoggiati dall’Iran.

Mentre il presidente yemenita Abdrabbuh Mansour Hadi è in esilio a Riyadh, il ministro degli esteri saudita ha dichiarato che l’operazione continuerà finché il legittimo governo non sarà tornato al suo posto, ma sull’intervento militare crescono i dubbi vista la crisi umanitaria ormai in corso: almeno 35 civili sono morti nell’attacco contro un caseificio a Hodeida sospettato di essere usato dai ribelli come un deposito di munizioni, l’Unicef denuncia che 62 bambini sono morti nei bombardamenti di questa settimana e secondo Medici senza frontiere nell’ospedale di Aden sono state ricoverate più di 500 persone ferite nelle violenze.

Intanto la marina egiziana e quella saudita hanno inviato delle navi militari per controllare lo stretto di Bab al Mandab, che separa il mar Rosso dal golfo di Aden. Il 2 aprile lo sbarco ad Aden di alcune truppe non identificate ha fatto pensare proprio a militari di Riyadh, che però finora aveva sempre escluso un intervento via terra.

I raid su Aden rallentano l’avanzata dei ribelli houthi

I bombardamenti della coalizione saudita su Aden hanno colpito diversi obiettivi strategici dei ribelli houthi, rallentando la loro avanzata nelle zone centrali della città. Le forze fedeli al presidente Abd Rabbu Mansur Hadi da giorni combattono contro i ribelli, arrivati alle porte di Aden dopo aver conquistato la base militare di Al Anad, a sessanta chilometri dalla città. Reuters

I raid della coalizione saudita colpiscono la città di Aden

L’aviazione della coalizione saudita ha bombardato questa mattina le postazioni dei ribelli ad Aden, città portuale nel sud del paese, dopo una notte di raid sulla capitale Sanaa. I bombardamenti su Aden hanno colpito un complesso dell’amministrazione provinciale a Dar Saad, dove si erano rifugiati i ribelli sciiti houthi. Ci sarebbero numerosi morti e i feriti secondo un ufficiale delle forze dell’esercito fedeli al presidente Hadi.

Nei bombardamenti notturni quattro civili sono stati uccisi e dieci sono rimasti feriti nella città di Hodeida. Altri sei civili sono morti in un raid sul porto di Maydi, nella provincia di Hajja, che si trova nel nordest del paese. Afp

Gli houthi verso la conquista di Aden

I miliziani sciiti houthi sono entrati nella della città di Aden dopo violenti scontri con le forze leali al presidente Abd Rabbu Mansur Hadi. Gli houthi sono entrati da est, lungo la strada che costeggia il mare Arabico.

Aden rimane assediata dai ribelli nonostante i bombardamenti da parte della coalizione guidata dall’Arabia Saudita. A nord i residenti della città di Dhalea hanno dichiarato che gli houthi sono stati aiutati da gruppi armati legati all’ex presidente Ali Abdullah Saleh. Cinque civili hanno perso la vita nei combattimenti. Reuters

Gli houthi annunciano la cattura del ministro della difesa dello Yemen

I ribelli houthi hanno annunciato di aver catturato il ministro della difesa, il generale Mahmoud al Soubaihi, nel sud dello Yemen, durante la loro offensiva militare verso la città di Aden. Secondo il portavoce dei ribelli, il ministro è stato arrestato a Houta, capoluogo della provincia di Lahjei (vicina a quella di Aden). Ad Aden degli aerei non identificati hanno sorvolato il quartiere in cui si trova il palazzo presidenziale e sono stati allontanati dal fuoco della contraerea. L’aeroporto della città è stato chiuso e tutti i voli sono stati cancellati per motivi di sicurezza.

Per far fronte all’avanzata degli houthi, il ministro degli esteri ad interim, Ryad Yassine, ha esortato un intervento militare “urgente” dei paesi arabi nello Yemen. La proposta sarà sottoposta al summit annuale della Lega araba, che si aprirà il 28 marzo a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Ai giornalisti riuniti a Sharm el-Sheikh, Yassine ha confermato che il presidente Abd Rabbo Mansur Hadi si trova ancora ad Aden, smentendo le voci che avevano parlato di una sua fuga all’estero. Afp, Reuters

I ribelli houthi dello Yemen si avvicinano ad Aden

I ribelli houthi proseguono la loro avanzata verso Aden, la città portuale del sud dove il presidente Abd Rabbo Mansur Hadi si era rifugiato dopo aver abbandonato la capitale Sanaa. Non è chiaro se Hadi sia ancora in città. Secondo alcune fonti avrebbe abbandonato il paese, mentre altre sostengono che è rimasto ad Aden. Dopo aver conquistato la città di Taiz e la base militare di Al Anad, gli houthi sono a una quarantina di chilometri dalla città più importante del sud e ultima roccaforte di Hadi.

Non è certa neanche la sorte dei leader militari legati ad Hadi, tra cui il ministro della difesa, che sarebbe stato messo in stato di arresto dagli houthi. Un portavoce dei ribelli ha annunciato che le truppe sciite non si fermeranno fino a quando non avranno conquistato tutto il sud. “Saranno ad Aden in poche ore”, ha detto alla tv satellitare Al Masirah. Reuters, Ap

Nuovi raid aerei sul palazzo presidenziale di Aden

La contraerea ha aperto il fuoco contro alcuni aerei che stavano sorvolando il palazzo presidenziale di Aden, nel sud dello Yemen. Fonti vicine al presidente hanno confermato lo scambio a fuoco, ma non hanno fornito ulteriori dettagli. È il secondo giorno di seguito che il palazzo presidenziale di Aden è sorvolato da aerei non identificati, che secondo diversi analisti sono pilotati dai ribelli houthi che controllano Sanaa. Ieri gli apparecchi avevano aperto il fuoco e colpito una collina nelle vicinanze. Gli scontri ad Aden tra houthi e forze vicine al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi continuano nella giornata in cui la capitale Sanaa è stata colpita da tre attentati suicidi che hanno causato più di 70 morti. Reuters

Il presidente dello Yemen accusa l’ex regime di tentato colpo di stato 

Il presidente dello Yemen, Abd Rabbo Mansur Hadi, ha definito l’attacco aereo al palazzo presidenziale della città di Aden come un tentativo di colpo di stato promosso “dall’ex regime”. Nel suo comunicato, Hadi non ha fatto riferimento direttamente all’ex capo di stato Ali Abdullah Saleh, ma ha parlato di “agenti dell’Iran” che sostengono il regime precedente.

Il raid aereo è stato condotto mentre nell’aeroporto internazionale di Aden si intensificavano i combattimenti tra le truppe fedeli ad Hadi e le forze legate ai ribelli sciiti houthi, che controllano la capitale Sanaa e sono alleati dell’ex presidente Saleh. “Quello che è successo oggi è un chiaro messaggio al mondo intero che i sostenitori del colpo di stato rifiutano qualunque soluzione e non vogliono sedersi al tavolo dei negoziati per fare uscire lo Yemen dalla crisi”, ha detto Hadi nel suo comunicato. Fonti vicine ad Hadi hanno detto che il presidente, che è stato allontanato dal palazzo in seguito all’attacco, si trova “in un luogo sicuro”. Reuters

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