Il 28 gennaio il primo ministro serbo Miloš Vučević si è dimesso dopo tre mesi di proteste antigovernative seguite al crollo del tetto di una stazione ferroviaria a Novi Sad, che ha causato la morte di quindici persone. Leggi
A Belgrado le manifestazioni studentesche per conoscere la verità su un incidente alla stazione di Novi Sad si sono trasformate in una battaglia per la democrazia Leggi
Il 15 gennaio in diverse località del paese il governo del Kosovo ha chiuso le istituzioni serbe, tra cui alcune “amministrazioni parallele”, aggravando le tensioni con Belgrado a poche settimane dalle elezioni legislative, previste a febbraio. Leggi
Il 22 dicembre decine di migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione a Belgrado per chiedere al governo di assumersi la responsabilità del crollo del tetto di una stazione ferroviaria a Novi Sad. Leggi
Il 23 maggio l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito una giornata internazionale di commemorazione del genocidio di Srebrenica, in Bosnia Erzegovina, nonostante le proteste della Serbia. Leggi
Domenica 24 aprile si terranno in Serbia le elezioni legislative anticipate. Il primo ministro Aleksandar Vučić del Partito progressista serbo è dato per favorito. L’obiettivo del premier è rafforzare la solidità del suo governo e continuare il processo di avvicinamento all’Unione europea. Ma gran parte dell’opinione pubblica è su posizioni filorusse. Il video dell’Afp. Leggi
Alcuni partecipanti alla cerimonia per il 20esimo anniversario del massacro di Srebrenica hanno lanciato sassi e bottiglie contro il premier serbo Aleksandar Vučić, costringendolo a lasciare il mausoleo di Potočari, dove sono sepolte le vittime. Prima di raggiungere Srebrenica per la commemorazione del massacro compiuto nel 1995 dalle forze serbe, di almeno 8mila tra uomini e bambini musulmani, Vučić aveva diffuso una lettera aperta in cui condannava l’eccidio.
Durante la visita al mausoleo, il premier serbo aveva appena deposto un fiore davanti al monumento che ricorda i nomi delle oltre 6.200 vittime identificate e sepolte nel cimitero quando la folla ha iniziato a scandire Allah akbar (dio è grande), lanciando pietre e bottiglie di vetro. Circondato dalle guardie del corpo, Vučić è riuscito a lasciare il cimitero tra gli appelli alla calma degli organizzatori.
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