È il corrispondente da Bruxelles del quotidiano francese Libération. Il suo blog è Coulisses de Bruxelles.
Nonostante la crescita dei popolari e la tenuta dei socialisti, con il voto del 9 giugno il parlamento europeo si è spostato decisamente a destra Leggi
La frontiera, questa linea invisibile nata, nella sua accezione moderna di linea rigidamente definita, nel cinquecento, ha conosciuto il suo apogeo nel novecento, in seguito alla prima guerra mondiale: frontiera politica, naturalmente, che segna il limite dell’autorità dello stato e degli effetti della legge, frontiera amministrativa, con la diffusione dei controlli d’identità, e anche frontiera ideologica, come nel caso della cortina di ferro. Leggi
Contrariamente a quanto suggerito da Berlino, se la Grecia dovesse uscire dall’eurozona lo farebbe in modo definitivo. Leggi
Nel caso della Grecia, una federazione sul modello statunitense avrebbe lasciato che il paese dichiarasse l’insolvenza, la zona euro si sarebbe limitata ad aiutare la popolazione (grazie al bilancio federale) e l’unione bancaria avrebbe evitato le ricadute sistemiche del fallimento delle banche greche. Leggi
Il governo greco ostenta tranquillità: forte del “no” a grande maggioranza incassato al referendum del 5 giugno, potrà tornare al tavolo dei negoziati per raggiungere un nuovo compromesso molto più favorevole che gli permetterà di restare nella zona euro. Si sente in posizione di forza perché è certo che i suoi partner non oseranno mai correre il rischio dell’uscita della Grecia dalla moneta unica, che potrebbe destabilizzare l’intera zona euro. Leggi
Gli scenari possibili sono due: Atene trascina con sé verso l’ignoto i suoi 18 partner dell’eurozona, oppure l’Unione europea impara dagli errori del passato e impone le sue regole del gioco. Ecco cosa potrebbe succedere se la Grecia dovrà abbandonare l’euro. Leggi
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