Corte europea dei diritti umani

La Cedu condanna per la prima volta uno stato, la Svizzera, per inazione climatica

Il 9 aprile la Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha condannato per la prima volta uno stato, la Svizzera, per inazione nei confronti della crisi climatica, accogliendo il ricorso di un’associazione di donne anziane. Leggi

Il divieto di donare gli embrioni alla ricerca non viola i diritti umani, dichiara la corte di Strasburgo

La corte europea dei diritti umani, con una sentenza definitiva, ha respinto una richiesta di donazione di embrioni ottenuti da fecondazione in vitro ai fini della ricerca scientifica. Leggi

Il caso Abu Omar alla Corte europea dei diritti umani

L’Italia si è difesa davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo dalle accuse di coinvolgimento nel rapimento nel 2003 dell’imam di Milano sospettato di terrorismo, l’egiziano Hassan Mustafa Osama Nasr, conosciuto come Abu Omar. La corte si pronuncerà sul caso nei prossimi mesi, e sulla sentenza potrà essere presentata richiesta d’appello. I giudici dovranno decidere se le autorità italiane abbiano impropriamente, o meno, invocato il segreto di stato per coprire il ruolo dei servizi segreti nel rapimento dell’imam.

“L’imam Abu Omar è stato rapito esclusivamente dalla Cia, non è mai stato nelle mani delle autorità italiane”, ha sostenuto nel corso dell’audizione a Strasburgo la rappresentante del governo italiano, Paola Accardo. Per il caso erano stati condannati alcuni alti funzionari dei servizi segreti italiani (Sismi), tra cui Nicolò Pollari e Marco Mancini, rispettivamente a 9 e 10 anni di carcere. Ma le condanne sono state successivamente cancellate nel febbraio 2014 dalla corte di cassazione con la motivazione che le prove contro gli accusati erano coperte dal segreto di stato.

Una legge sul testamento biologico è necessaria

Il 5 giugno la corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha autorizzato la sospensione della nutrizione e dell’idratazione artificiali di Vincent Lambert. Una simile decisione medica non ha tanto l’intento di mettere fine alla vita, ma di interrompere un trattamento che è stato rifiutato dal paziente o che, secondo i medici, costituisce una forma di irragionevole ostinazione e appare sproporzionato.  Leggi

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