Il primo ministro olandese Mark Rutte è ormai certo di diventare il prossimo segretario generale della Nato dopo che il 20 giugno il suo unico rivale, il presidente romeno Klaus Iohannis, si è ritirato dalla corsa. Leggi
Nelle file lunghe come trincee, nelle interminabili ore di attesa sotto la pioggia torrenziale, il 16 novembre migliaia di romeni hanno dovuto battersi con tenacia per poter esprimere un diritto fondamentale, dato per scontato in ogni stato democratico. Leggi
Il nuovo presidente romeno Klaus Iohannis, leader del Partito nazional liberale (di centrodestra), ha dichiarato che il suo partito potrebbe cercare di rovesciare il governo socialdemocratico del premier Victor Ponta prima delle elezioni parlamentari previste per il 2016. Per farlo, Iohannis dovrebbe convincere qualche partito a ritirare il suo appoggio alla coalizione di Ponta.
Iohannis ha detto: “Noi, il Partito nazional liberale, vogliamo prendere il potere. Questo succederà nel 2015, o alle elezioni parlamentari del 2016 al massimo. Ora dobbiamo pensare alla finanziaria del 2015. I romeni devono sapere cosa sta succedendo”.
Un mese fa il risultato delle presidenziali romene sembrava già scritto: il primo ministro Victor Ponta vincitore al ballottaggio contro Klaus Iohannis con uno scarto di almeno 5 punti. Il primo turno è andato come previsto. Poi, però, ci sono state le immagini delle code chilometriche di romeni all’estero che non sono riusciti a votare per la mancanza di seggi, le relative polemiche e le dimissioni del ministro degli esteri Titus Corlățean. Leggi
Il primo ministro socialdemocratico Victor Ponta è arrivato in testa nel primo turno delle elezioni presidenziali in Romania. Secondo gli exit poll ha ottenuto tra il 38,2 e il 41,5 per cento dei voti, contro il 31,2-32,1 per cento del suo avversario di destra, Klaus Iohannis. Il secondo turno è previsto per il 16 novembre. Afp
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