L’Icij, il consorzio di giornalisti autori dell’inchiesta sui Panama papers, mette a disposizione un progetto interattivo per capire il sistema dell’elusione fiscale internazionale. Leggi
“In un sistema sociale sano, i Panama papers avrebbero dovuto rappresentare un punto di svolta”, ha commentato Fredrik deBoer su Foreign Policy, invece per molti “è stato come sentirsi dire dai genitori che Babbo Natale non esiste: la conferma di un sospetto covato da tempo”. Ogni nuovo scandalo che passa come se niente fosse, che resta impunito senza che nulla cambi, è un altro precedente che viene stabilito.
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Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto la sua conferenza stampa annuale. Tra le altre cose, ha parlato dell’inchiesta dei Panama papers, della situazione economica in Russia, delle sanzioni occidentali e della guerra in Siria. Il video del New York Times. Leggi
Lo scandalo dei paradisi fiscali ha costretto alle dimissioni il premier islandese Sigmundur Davíð Gunnlaugsson, nominato nei documenti insieme a due ministri e 600 privati cittadini, un numero impressionante per un paese piccolo come l’Islanda. Dove le proteste non accennano a diminuire. Leggi
Il 7 aprile Vladimir Putin ha ripetuto quello che il suo portavoce aveva già chiarito: nei Panama papers non ci sono prove di corruzione da parte del suo entourage e ancor meno dello stesso presidente, e a quanto pare si tratta solo di un tentativo statunitense di destabilizzare la Russia e il suo condottiero. Leggi
Da un certo punto di vista non c’era bisogno di studiare i dodici milioni di documenti raccolti nei 2.600 gigabyte di file digitali dei Panama papers per immaginare che Vladimir Putin, i parenti del presidente siriano Bashar al Assad, i familiari del leader cinese Xi Jinping o i capi di stato e di governo di paesi come l’Arabia Saudita, il Pakistan e l’Ucraina avessero nascosto enormi ricchezze nei paradisi fiscali di quattro continenti. Leggi
Intervenendo al senato statunitense il 12 ottobre 2011 nel dibattito sull’accordo commerciale tra Stati Uniti e Panamá, Bernie Sanders pronunciò un discorso molto duro, argomentando il suo voto contrario. Leggi
Il primo riflesso è quello di applaudire. Applaudiamo davanti alle rivelazioni che ci dicono come hanno fatto i grandi ricchi e i molto potenti a nascondere a Panamá il denaro del crimine, della rapina e della corruzione o sottraevano grandi patrimoni (anche leciti) all’imposizione fiscale. Leggi
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