Il viaggio di Paolo Di Paolo e Pier Paolo Pasolini per raccontare l’Italia del boom economico. Leggi
Lo scrittore friulano va difeso dalle falsificazioni di chi lo usa per minimizzare il fascismo. Ma possiamo farlo solo capendo dove sbagliò analisi e giudizi su un’ideologia ancora attuale. Leggi
Oggi è difficile, quasi impossibile cogliere la portata della persecuzione subita ogni giorno da Pasolini in 15 anni. Leggi
È stata archiviata l’ultima inchiesta sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, lo scrittore e regista ucciso all’Idroscalo di Ostia il 2 novembre 1975. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma, Maria Agrimi, ha chiuso il caso accogliendo le richieste che la procura aveva formulato nel febbraio scorso.
Per l’omicidio dell’artista era stato condannato in via definitiva nel 1979 l’allora minorenne Giuseppe Pelosi, secondo la tesi per cui l’uccisione dello scrittore era avvenuta dopo un incontro tra il ragazzo e Pasolini.
“La vera novità rispetto al passato è quella di aver riconosciuto la presenza di altri soggetti oltre a Pelosi sulla scena del crimine, grazie agli accertamenti scientifici che hanno identificato cinque profili genetici sconosciuti”, ha affermato l’avvocato Stefano Maccioni, difensore di Guido Mazzon, cugino di Pasolini e unica persona offesa presente nel procedimento. A parere di Maccioni però “si è persa l’occasione per indagare sul vero movente di questo omicidio e per tale motivo chiediamo l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta”. Askanews
La procura di Roma ha chiesto di archiviare la nuova indagine sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini perché i cinque codici genetici trovati sugli abiti che indossava all’idroscalo di Ostia la notte della sua morte (il 2 novembre 1975) non sono attribuibili.
L’inchiesta era stata riaperta dopo la denuncia presentata da Guido Mazzon, cugino della vittima, nel 2010. Il procedimento era a carico di ignoti.
Per la morte di Pasolini l’unico colpevole resta quindi Giuseppe Pelosi, che all’epoca dei fatti era minorenne e venne condannato a nove anni e sette mesi di reclusione. Recentemente Pelosi ha dichiarato più volte di non aver agito da solo. Askanews
Per celebrare i cinquant'anni dalle riprese del film Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, il Museo nazionale d’arte medievale e moderna di palazzo Lanfranchi, a Matera, dedica una mostra al regista dal titolo Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia, curata da Marta Ragozzino, soprintendente per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici per la Basilicata e Giuseppe Appella, direttore del Musma. Leggi
Dopo essere stata ospitata alla Cinémathèque française la mostra Pasolini Roma arriva anche al Palazzo delle esposizioni. Leggi
La Cinémathèque française dedica la mostra Pasolini Rome alla vita e alle opere di Pier Paolo Pasolini. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati