Il vincitore delle elezioni presidenziali del 30 settembre alle Maldive, il filocinese Mohamed Muizzu, ha ottenuto il 1 ottobre la scarcerazione dell’ex capo dello stato Abdullah Yameen (2013-2018).
Cedendo alla richiesta di Muizzu, il presidente uscente Ibrahim Mohamed Solih ha ordinato il trasferimento del suo predecessore Yameen da una prigione di massima sicurezza agli arresti domiciliari nella capitale Malé.
Centinaia di sostenitori di Yameen lo hanno applaudito all’arrivo a casa, sventolando le bandiere rosa del Partito progressista delle Maldive (Ppm).
Muizzu è considerato il delfino di Yameen, che sta scontando una condanna a undici anni per corruzione.
Dato che tra le prerogative del presidente non c’è quella di concedere la grazia, gli arresti domiciliari erano il massimo che Muizzu potesse chiedere a Solih.
Solih sarà presidente fino all’insediamento del suo successore, previsto il 17 novembre.
Superare le divisioni
Dopo essere stato proclamato vincitore, Muizzu, l’attuale sindaco di Malé, ha lanciato un appello a superare le divisioni nel paese, la cui popolazione è in maggioranza musulmana sunnita.
“Garantirò i diritti di tutti i maldiviani, a prescindere dalla loro appartenenza politica”, ha dichiarato Muizzu.
Prima di essere arrestato, Yameen aveva condotto una campagna per espellere dal paese un piccolo contingente di sicurezza indiano che gestisce quattro aerei da ricognizione donati all’arcipelago.
Nel suo quinquennato al potere, Yameen aveva portato il paese fuori dalla tradizionale orbita indiana per avvicinarsi alla Cina.
Pechino non ha reagito immediatamente alla vittoria di Muizzu, mentre il primo ministro indiano Narendra Modi si è congratulato con il presidente eletto.
New Delhi è “impegnata come sempre a rafforzare le relazioni bilaterali tra India e Maldive”, ha affermato Modi in un post sul social network X.
Il presidente del vicino Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, ha telefonato a Muizzu per esprimere “il suo desiderio di consolidare i legami tra i due paesi”.
Le Maldive, una catena di atolli sparsi per circa ottocento chilometri, conosciute per le loro spiagge incontaminate, si trovano a cavallo di una delle rotte navali più trafficate del mondo.
Muizzu ha ottenuto il 54 per cento dei voti al ballottaggio, spingendo il presidente Solih a riconoscere la sconfitta poco prima della mezzanotte del 30 settembre.
“Muizzu ha già cominciato a lavorare alla sua squadra di governo”, ha dichiarato domenica una fonte vicina al presidente eletto. “Vuole una transizione pacifica e senza intoppi”.
L’anno scorso, in occasione di un incontro con alcuni funzionari del Partito comunista cinese, Muizzu aveva dichiarato che il ritorno al potere del suo partito avrebbe “rafforzato i legami tra Maldive e Cina”.
Nei suoi cinque anni da presidente Solih aveva invece riavvicinato il paese all’India.