Il campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza, 30 ottobre 2023. (Mohammed Abed, Afp)

Il 30 ottobre, nel ventiquattresimo giorno del conflitto tra Israele e Hamas, i carri armati israeliani hanno fatto una breve incursione in un quartiere di periferia della città di Gaza, bloccando per più di un’ora una strada che collega il nord e il sud della Striscia.

I carri armati e gli aerei hanno bombardato la strada per circa un chilometro, lasciando grandi crateri, secondo alcuni testimoni.

La mattina del 30 ottobre l’esercito israeliano ha affermato di aver colpito nelle ultime ventiquattr’ore “più di seicento obiettivi” nella Striscia di Gaza.

Hamas, che controlla la Striscia dal 2007, ha riferito di “intensi combattimenti” durante la notte nella parte nord del territorio.

Il 29 ottobre i bombardamenti israeliani hanno raso al suolo almeno dieci edifici nel quartiere Tal al Hawa, alla periferia sudoccidentale di Gaza.

È stato danneggiato anche un ospedale specializzato nella cura del cancro, ha dichiarato all’Afp il direttore della struttura Sobhi Skeik.

I camion con gli aiuti umanitari

Il 29 ottobre trentatré camion carichi di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza passando per il valico di Rafah, al confine con l’Egitto, ha affermato il 30 ottobre l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), sottolineando però che gli aiuti sono del tutto insufficienti.

Secondo l’Ocha, dal 21 ottobre sono entrati nella Striscia di Gaza 117 camion, che trasportavano principalmente forniture mediche.

In base ai dati delle Nazioni Unite, dall’inizio del conflitto circa 1,4 milioni di abitanti della Striscia di Gaza, più di metà della popolazione, sono stati costretti a lasciare le loro case.

Intanto, cinque palestinesi sono rimasti uccisi il 30 ottobre nelle operazioni condotte dall’esercito israeliano nella Cisgiordania occupata, secondo il ministero della salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) e l’esercito israeliano.

Dall’inizio della guerra quasi 120 palestinesi sono stati uccisi da soldati o coloni israeliani in Cisgiordania.

Il 30 ottobre un palestinese è stato ucciso dopo aver accoltellato un poliziotto israeliano a Gerusalemme Est, un’area occupata e annessa da Israele.

Il poliziotto è stato ricoverato in ospedale in condizioni “gravi ma stabili”.

Le parole di Miqati

Dal 7 ottobre il gruppo libanese Hezbollah, alleato di Hamas, e l’esercito israeliano si sono scambiati colpi a fuoco quasi quotidiani al confine tra Israele e il Libano.

Il primo ministro libanese Najib Miqati ha dichiarato il 30 ottobre all’Afp che sta facendo il possibile per evitare il coinvolgimento del suo paese nella guerra, mettendo in guardia da un allargamento del conflitto.

Il 30 ottobre l’esercito israeliano ha affermato di aver colpito alcuni obiettivi in Siria in risposta al lancio di razzi.

Finora più di 8.300 palestinesi, in maggioranza civili, sono morti nell’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, secondo il ministero della salute di Hamas.

Secondo le autorità israeliane, l’attacco di Hamas del 7 ottobre ha invece causato la morte di più di 1.400 persone, in grande maggioranza civili.