Il 5 marzo la Germania ha cercato di ridimensionare le polemiche provocate dallo “scandalo delle intercettazioni”, cioè dalle registrazioni pubblicate dalla Russia di conversazioni tra alti funzionari dell’esercito tedesco che discutevano della possibile consegna di armi all’Ucraina. Berlino ha attribuito la fuga di notizie a un grave “errore individuale”.
La pubblicazione in Russia della conversazione confidenziale tra ufficiali dell’esercito tedesco sugli aiuti militari a Kiev si è trasformata in un affare di stato in Germania e ha creato imbarazzo tra gli alleati militari del paese europeo.
I primi risultati dell’indagine hanno mostrato che “i sistemi di comunicazione dell’esercito tedesco non sono e non sono stati compromessi”, ha detto il ministro della difesa Boris Pistorius in una conferenza stampa il 5 marzo.
Uno dei partecipanti alla videoconferenza che è stata intercettata dai russi, che si trovava a Singapore, si era collegato con “una connessione non autorizzata, quindi quasi aperta”, provocando l’intercettazione della discussione da parte dei servizi segreti russi.
Secondo il ministro, l’intercettazione “è un caso nel contesto di intercettazioni su larga scala” operate dai russi. Si tratta di “un errore grave che non avrebbe dovuto verificarsi”, ha insistito il ministro, ritenendo però “gestibile” quanto discusso in questo colloquio in termini di livello di riservatezza. Il ministro ha assicurato che la “fiducia” degli alleati nella Germania è rimasta “intatta”. “Tutti conoscono il pericolo di queste intercettazioni e sanno che nessuno può offrire una protezione al cento per cento”, ha sottolineato.
“I nostri partner sanno che sottoporremo a indagine la questione”, ha assicurato Pistorius, affermando di non aver notato “nessun segno di sfiducia” o di “irritazione” nei suoi scambi con le altre capitali europee dall’inizio di questa crisi.
Boris Pistorius ha annunciato l’apertura di un’indagine preliminare, affermando però che in questa fase “non sono previste conseguenze individuali”. “Non ho intenzione di fare il gioco di Putin sacrificando i miei migliori ufficiali”, ha chiarito. Nella conversazione si parlava in particolare dell’ipotesi di consegnare a Kiev dei missili Taurus a lungo raggio, di fabbricazione tedesca, anche se il cancelliere Olaf Scholz ha recentemente smentito questa possibilità.
Nella conversazione si parlava anche della possibilità di attacchi missilistici con i Taurus contro il ponte sullo stretto di Kerč, che collega la Crimea alla Russia, mentre uno degli ufficiali ha precisato che ci vorrebbero dai dieci ai venti missili per abbattere la struttura. La penisola di Crimea è stata annessa alla Russia nel 2014.