Le alluvioni devastanti che hanno colpito alcune regioni della Russia e del Kazakistan, lungo il fiume Ural, hanno causato una situazione critica nella città russa di Orenburg, ha affermato il 12 aprile il sindaco Sergej Salmin, che ha ordinato agli abitanti di lasciare la città.
“La situazione è critica, non c’è tempo da perdere”, ha avvertito su Telegram il sindaco della città, che ha circa mezzo milione di abitanti.
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Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
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A Orenburg il livello dell’acqua del fiume Ural è arrivato a 11,43 metri, più di due metri oltre la soglia critica.
In alcuni quartieri della città sono visibili solo i tetti delle case.
Il picco è previsto tra il 12 e il 13 aprile, ha dichiarato all’agenzia di stampa Ria Novosti Sergej Balikin, un funzionario della regione di Orenburg.
Le autorità della vicina regione di Tjumen hanno avvertito che anche il livello dei fiumi Išim e Tobol continua a salire. La situazione è molto difficile anche nelle regioni di Kurgan e Tomsk.
Scioglimento di neve e ghiaccio
In Kazakistan circa centomila persone sono state costrette a lasciare le loro case, secondo le autorità.
Le alluvioni sono state causate dalle forti piogge degli ultimi giorni e dalle temperature superiori alla media, che hanno accelerato lo scioglimento della neve e del ghiaccio.
Secondo gli scienziati, il riscaldamento globale sta aumentando la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi, tra cui le alluvioni.